Amazzoni, saltimbanchi, mutilati, inquietanti vestali, segmenti di DNA, stralci decorativi popolano le grandi tele di Burgert con un surplus visivo e cromatico che le rende molto attraenti e al tempo stesso faticose all’occhio.
La vera storia di un medico contro la lobby delle industrie farmaceutiche: si sposa la causa di Irène non per simpatia, ma perché il film fornisce tutti gli elementi di fatto per farlo.
Da più di vent’anni ci sono autori stranieri che scrivono e pubblicano in Italia. Ma la nostra scuola non sembra aver ancora utilizzato a fondo questo variegato repertorio.
Sul caso della lettera firmata da 600 docenti universitari: e se provassimo a raccontare un’altra storia, a scrivere una lettera diversa, nella quale il narratore (che è l’università) si assume la responsabilità delle proprie azioni?
In questi giorni in sala un thriller psicologico di buona fattura, interpretato con una camaleontica plasticità recitativa da uno stupefacente James McAvoy.
Un sottile conoscitore della nostra letteratura d'inizio Novecento, Andrea Pellegrini, recupera “La storia del mio funerale” di Guido da Verona, una chicca di quasi cento anni fa.
Parola dell’anno 2016 secondo l'Oxford English Dictionary, la post verità ha molte facce e connotazioni diverse. Il problema esiste, ma preoccupano anche alcune delle soluzioni prospettate.