Bambini competenti

Tempo di lettura stimato: 4 minuti
Quello che mi è capitato tra le mani si chiama “Me reader”, è prodotto dalla Disney ed è – ovviamente – disponibile su Amazon. Immagino che ci siano o che ci saranno presto anche altri strumenti simili.

 

La confezione comprende otto libretti cartacei illustrati assolutamente tradizionali, che contengono ognuno una fiaba, e un “lettore”, su cui sono registrati i testi delle fiabe medesime. “Me reader” è infatti destinato a bambini che non sanno leggere, ma che amano ascoltare storie, meglio se sempre le stesse, nella medesima rassicurante versione.
I libretti hanno una particolarità: la fiaba vera e propria inizia sempre su una pagina pari e si sviluppa in dieci quadri, costituiti ognuno da una coppia di pagine affiancate, con due illustrazioni e un breve testo.
Il dispositivo di lettura è alimentato a batterie – con la raccomandazione che a inserirle sia sempre solo un adulto – e presenta un’unica videata: 8 icone esterne (una per ciascun libro-fiaba) e 10 interne (una per ogni quadro), colorate in modo diverso.

Le icone libro riproducono l’immagine più saliente delle copertine; le icone-quadro sono invece a forma di freccia e compaiono identiche anche sul libro, al termine di ogni diverso segmento di testo, in modo da guidare l’utente ad utilizzarle sul lettore in modo coerente con lo sviluppo della storia.
Destinato a bambini che non sanno leggere, ma che amano ascoltare storie, il dispositivo mette in gioco competenze motorie e cognitive.
Il bambino prenderà il libro, agirà sulla relativa icona di “Me reader” e ne attiverà l’ascolto mediante i due diffusori acustici di cui è dotato il dispositivo.
Successivamente accederà ai diversi quadri e grazie alle relative icone potrà farsi leggere ciascuno di essi uno dopo l’altro. Un breve suono musicale posto al termine della registrazione audio del testo del singolo quadro lo avviserà del fatto che la lettura di quel segmento è terminata e che è necessario accedere al quadro successivo, ovvero girare la pagina del libro e agire sull’icona del lettore. E così via.
Se il bambino deciderà di farsi leggere un nuovo libro, dovrà inizialmente agire sull’icona corrispondente, ma la lettura dei quadri avverrà con la medesima procedura utilizzata in precedenza. Insomma, un breve training assistito da un adulto lo renderà rapidamente autonomo.

Vediamo ora i prerequisiti operativi richiesti da questa particolare interfaccia tecnologica, che in sostanza sono riducibili a due, entrambi della sfera della motricità fine:
– saper girare con le dita le pagine del libro materiale;
– saper esercitare – sempre con le dita, preferibilmente l’indice – una lieve pressione sulle icone del lettore.

Più interessanti sono quelli cognitivi.
Il bambino deve infatti aver compreso – presumibilmente da altre esperienze touch su oggetti appartenenti a genitori o fratelli maggiori – che agire su un’icona presente su un oggetto determina un cambiamento di stato dell’oggetto stesso, magari una sua azione.
Soprattutto, è necessario che abbia in qualche modo concettualizzato le proprie esperienze di “lettura realizzata da terzi”.
Avendo ascoltato “qualcuno” che gli ha letto “qualcosa”, deve in primo luogo aver capito che quel “qualcosa” è un libro, sempre uguale a se stesso, e che il libro è fatto di “pezzi” (le pagine), che si girano per andare avanti o indietro nella “lettura”.
Il libro inoltre contiene immagini, che il bambino vede e a cui assegna significato con le sue sole risorse, ma anche un altro particolare “qualcosa” – il testo scritto –, che, pur continuando a essere visivamente ben identificabile, ha bisogno di risorse che sono invece in esclusivo possesso dell’essere umano (va bene anche un bambino più grande) che gli “legge” la vera e propria storia, interpretandola con la sua voce.
Ascoltando la storia, guardando e riguardando le figure e osservando il lettore umano “leggere” e girare le pagine, il bambino deve infine aver capito che la storia ha un inizio, uno sviluppo e un (lieto) fine; ma anche che si divide in parti, organizzate in modo da poter essere impaginate in modo coerente.
Insomma, il piccolo utente sarà capace di assegnare senso al kit della Disney e di utilizzarlo in modo da divertirsi solo se avrà acquisito competenze di una certa complessità.
A rovinargli il gusto della lettura, per altro, arriverà prima o poi la narratologia, che troppo presto pretenderà, per esempio, che impari a distinguere le sequenze costitutive di una fiaba e a comprendere le sue costanti morfologiche.

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Marco Guastavigna

Insegnante nella scuola secondaria di secondo grado e formatore. Tiene traccia della sua attività intellettuale in www.noiosito.it.

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