Si trova a “La Sapienza” di Roma, raccoglie una delle più rilevanti collezioni di artefatti legati all’arte sanitaria esistenti in Italia, e vale la visita.
La parola che la identificava, forse anche più del suo nome, era maestra. Non avrebbe saputo dire quante volte al giorno, per sei giorni alla settimana, la chiamavano così. Ma cosa significava per lei incarnare quella parola?
Leggere, per mettere da parte legna per l’inverno. Per mettere benzina per i viaggi futuri. Per irrobustire i muscoli, aumentare il fiato, far crescere la resistenza.
Una giovane regista e un film di grande eleganza e delicatezza sul tema della ricerca e dell’accettazione della propria identità sessuale nell’adolescenza.
L’ultimo libro di Giuseppe Zanetto indaga il debito che noi moderni abbiamo nei confronti della Grecia antica, senza fanatismi, anacronismi o mitizzazioni.