Tre opere potenti, tre intellettuali dotati di una grande forza argomentativa e di una generosità e di un coraggio nuovi: da qui può ripartire un pensiero capace di dare una forma e un senso alla vita nell'ecosistema Italia.
La buona, vecchia “San Martino” dei sussidiari? Merita molto più. È l'opinione di un lettore, insegnante di liceo, che invita a rileggere la celebre poesia di Carducci recuperandone la complessità.
In anticipo come le rondini, eccoci qui a chiedervi il contributo per la nuova agenda Scuola Amica. Il tema è niente meno che la salute del nostro pianeta.
L’antropologia, sapere di frontiera, ci può aiutare a capire meglio il mondo che ci circonda. Proponendo un pensiero “meticcio”, transculturale, dove ogni uomo, migrante o meno, gode delle medesime “universali” possibilità.
L’alchimista dell'arte, che trasformava la materia fotografica e la realtà facendola rinascere e virare verso una nuova riconoscibilità: in una mostra imperdibile, tra Marilyn, Mao e altri miti d'oggi.
Mutazione antropologica o rivoluzione? Per affrontare il ciclone digitale, un neurobiologo suggerisce la scuola dell’emisfero cerebrale del linguaggio, quello della razionalità: è la scuola della riflessione del pensiero lento.
Dieci anni fa la prima scuola, ora sono quarantadue. Lingua italiana per giovani e adulti migranti; quaranta, cinquanta studenti per quasi altrettanti professori. Senza classi. Senza voti. Senza registri. Senza burocrazie. Funziona.