II lapsus, etimologicamente uno “scivolone” (dal lat. labi), è un errore involontario che consiste nel sostituire o nell’omettere uno o più suoni, o addirittura intere parole, quando si parla (lapsus linguae) o quando si scrive (lapsus calami). A differenza dell’errore linguistico propriamente detto (che deriva dalla non conoscenza, e quindi dalla violazione sistematica, di una regola grammaticale), il lapsus si presenta come un’infrazione occasionale e casuale, che presuppone la conoscenza della forma corretta (e quindi la possibilità di autocorreggersi).
È tuttavia possibile fornire una casistica dei lapsus più ricorrenti in italiano. È quanto fa Americo Miranda in una raccolta disponibile online sul sito del Laboratorio di Linguistica della Scuola Normale Superiore di Pisa. I lapsus vi appaiono distinti per categorie che vanno dal singolo suono (o fonema), alla sillaba, alla parte di parola e a unità più ampie: i più frequenti sarebbero comunque quelli che riguardano porzioni brevi di enunciati. Anticipazione (disanima per disamina) e ripetizione di suoni (Romolo e Remolo) sarebbero i meccanismi più spesso all’origine del lapsus, più che lo scambio di suoni (con cui di solito il lapsus viene identificato: come in tonto per tanto o tresca per fresca). Si tratta, in ogni caso, di meccanismi che sono alla base anche dei giochi linguistici (zeppa, cambio, scarto ecc.), nonché di errori ortografici molto frequenti (aereoporto per aeroporto, metereologia per meteorologia).
Al di là delle implicazioni emotive del lapsus, indagate dalle teorie psicanalitiche, secondo cui questo tipo di errore sarebbe rivelatore di impulsi inconsci, il lapsus appare linguisticamente condizionato da fattori contestuali come la posizione dei certi suoni nella catena parlata (la posizione tonica e il confine di parola, per esempio, sembrano favorirlo). Né va dimenticata l’incidenza di fattori esterni come la disattenzione e la fretta: all’origine dei lapsus nella lingua scritta ci sono spesso dei banali errori di battitura, sempre più frequenti in tempi di scritture rapide e tastiere miniaturizzate.
Per saperne di più su errori e lapsus si può leggere questo breve articolo di Isabella Chiari.