Settembre 13, 2013

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È interessante che, con atteggiamento giocoso, ma ricorrendo agli strumenti rigorosi della glottodidattica, si propongano oggi agli alunni che devono imparare l’italiano degli esercizi basati su poesie. Mi pare un ottimo modo per usare la poesia senza conferirle un ruolo eccessivamente ingombrante, come se essa fosse – e come di fatto è – un fatto semplice e necessario. LEGGI
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Nell’articolo di fondo uscito sul Corriere della Sera del 10 settembre 2013, Biopsia dei mali italiani, Antonio Polito avanza una serie di considerazioni amare sulla scuola, sul suo modo di valutare e sul sistema di valutazione che la misura. Mi pare che, come molti, Polito sia vittima di una serie di abbagli. Proverò a spiegare il perché. LEGGI
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Pur con una connotazione di elemento non consolidato, di variabile infrastrutturale e operativa destinata a modificare le modalità di insegnamento, alle TIC viene attribuito da un certo tipo di immaginario pedagogico un valore aggiunto assoluto. Indiscusso e indiscutibile, anche se non vi sono ricerche scientifiche o evidenze credibili che dimostrino che l’impiego dei dispositivi elettronici abbia determinato un effettivo incremento dei risultati di apprendimento degli studenti. LEGGI

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