Revisione sociale

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Ogni programma di word processing è in larga misura un ambiente di facilitazione della “scrittura”: basta pensare alla semplicità e all’efficacia di operazioni come la cancellazione e l’inserimento di testo, per non parlare del taglia-e-incolla, che rendono più rapida e praticabile anche la revisione immediata del proprio elaborato, mentre correzioni con una dimensione più ormale sono agevolate non solo dalla possibilità di contare le parole, ma anche da quella di ottenere segnalazioni sulla correttezza o meno della propria ortografia o di accedere a un repertorio di sinonimi e contrari dei termini impiegati.

Meno noti sono altri strumenti, alcuni interni e altri esterni rispetto ai principali software commerciali e opensource: Microsoft Word, per esempio, permette una valutazione quantitativa della leggibilità del testo.
Impostando l’apposita opzione e operando una correzione ortografica e grammaticale, al termine di quest’ultima conosceremo infatti non solo il numero di parole, frasi e paragrafi, ma anche la loro rispettiva lunghezza media, dati sulla base dei quali verranno calcolati anche gli indici di Gunning’s Fog e Gulpease; il prospetto ci dirà anche quali sono nel testo rispettivamente le percentuali di parole comunie meno diffuse. A noi operare eventuali modifiche, a seconda del profilo culturale e linguistico che assegniamo al destinatario della nostra comunicazione.

È di quasi vent’anni fa, invece, un software che purtroppo non funziona più con le versioni di Windows successive a XP. Sto parlando di Vocabolario di base, dischetto chi ricorda ancora questo supporto ormai obsoleto, che compare qua e là come icona del salvataggio dei file, priva di qualsiasi riferimento a una realtà concreta e nota ai più giovani? – allegato al volume di Tullio De Mauro Guida all’uso delle parole, prodotto nella collana Libri di basedagli Editori riuniti. Installando il programma, si aveva accesso a un menu molto stringato, che ci dava una descrizione del vocabolario di base e delle sue articolazioni (fondamentale, di alto uso, di alta disponibilità), ci permetteva di consultarli e soprattutto di analizzare secondo queste categorie lessicali un qualsiasi testo in formato digitale; ultima funzione, l’analisi grammaticale sommaria di una parola. Insomma: con questo strumento era possibile avviare una valutazione qualitativa del testo ed eventualmente rivederlo secondo una prospettiva di inclusione sociale, ampliando la base dei potenziali lettori, senza discriminare i possessori di competenze linguistico-cognitive limitate.

Era del resto questo il compito generale di Due Parole, mensile di facile lettura, le cui pubblicazioni si sono interrotte nel maggio 2006, perché non era stato raggiunto un numero di abbonati sufficienti a sostenere l’impresa.
Il lettore che dedicasse un poco del suo tempo anche a un solo articolo scritto nell’ambito del progetto appena citato sarebbe di fronte a testi
ad alta leggibilità”, costruiti cioè con estrema accuratezza, sulla base di parametri qualitativi che vanno oltre l’aspetto lessicale.
Stiamo parlando dei protocolli utilizzati anche nei
tre livelli per l’adattamento dei testi scolastici descritti e utilizzati da Faciltesto, “software di tutoraggiodi questa particolare operazione di revisione sociale e di mediazione didattica, liberamente utilizzabile e riproducibile in campo educativo e scaricabile da Internet in versione sia per Windows sia per gli altri principali sistemi operativi presenti nelle scuole. Il programma consente anche di verificare il testo in rapporto al Vocabolario di base.

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Marco Guastavigna

Insegnante nella scuola secondaria di secondo grado e formatore. Tiene traccia della sua attività intellettuale in www.noiosito.it.

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