Prima di parlare del lavoro da affrontare in vista del concorso docenti, bisogna premettere che il tempo da dedicare alla sua preparazione, secondo la mia esperienza, oscilla dai quattro ai sette mesi, per chi non ha esperienza anche nove mesi, e man mano che ci si avvicina alla prova, le ore da dedicare allo studio devono aumentare. È importante perciò, un buon utilizzo del tempo, che può andare dalle quattro alle sette ore giornaliere, con poche pause e molte riflessioni su ciò che si apprende.
Le strategie di apprendimento, intese come una varietà di procedure da utilizzare per conseguire l’apprendimento, sono utili per ritenere meglio ciò che studiamo. Iniziamo con le mappe concettuali e mentali, intese come strategie logico-visive, che rappresentano strumenti atti a organizzare le conoscenze nuove, allo scopo quindi, di affiancarle ai contenuti preesistenti. Esse sono adatte a formalizzare la conoscenza strutturata (Ausubel, 1994), rendono esplicito ciò che spesso è implicito ed evidenziano i saperi di una persona. Le mappe, in generale, rappresentano un metodo efficace, e mirano a favorire un apprendimento significativo (Novak, 2012). La costruzione delle mappe concettuali serve per poter formalizzare la conoscenza strutturata. Le più utili sono le mappe gerarchiche, in cui la parola chiave è in alto, le mappe a raggiera, dove la parola chiave è posta centralmente, e le mappe sequenziali, utili per unire le relazioni esistenti tra le parole. Se non vogliamo usare le mappe, ci baseremo sulla strategia della schematizzazione lineare o ad albero; l’importante è fare attenzione a riportare tutto ciò che rappresenta l’insieme dei concetti contenuti in ogni argomento.
La pianificazione del lavoro da intraprendere consta dell’analisi globale e specifica degli argomenti da studiare, contenuti nel bando di concorso.
La prova scritta, della durata di 100 minuti, consisterà in 50 quesiti a risposta multipla, che si articolano in:
- dieci quesiti in ambito pedagogico;
- quindici quesiti in ambito psicopedagogico, inclusi gli aspetti legati all’inclusione;
- quindici quesiti in ambito didattico-metodologico, inclusi gli aspetti relativi alla valutazione;
- cinque di inglese;
- cinque sulle competenze digitali.
Il punteggio minimo richiesto per l’ammissione all’orale è di 70/100.
Le domande sono quattro e una sola è giusta; alcuni sostengono che la prima risposta è sempre quella esatta, altri dicono che la risposta esatta inizi sempre con la prima parte della domanda, ma non è così; la preparazione deve essere, già dall’inizio, su tutti i contenuti del bando e sui sottocontenuti.
Facciamo un esempio. Argomento: autonomia scolastica.
Alcune parole chiave sono: legge autonomia, tipi di autonomia, libertà di insegnamento, competenze Stato, Regioni ed Enti Locali in materia di istruzione con riferimento alcuni articoli della Costituzione, PTOF, reti di scuole, INVALSI, Carta dei Servizi, Regolamento di Istituto ed altro.
Tutte le parole chiave elencate contengono parole calde che indicano dei sottocontenuti.
Alcune parole calde: differenza tra legge e regolamento, flessibilità, obiettivi di apprendimento, differenza tra PTOF e POF, reti d’ambito, somministrazione INVALSI, reclami e altro.
La prova orale si svolgerà in 45 minuti e permette di valutare le conoscenze e le competenze relative alla disciplina per la quale si partecipa, le competenze didattiche generali, la capacità di progettazione didattica, compreso l’uso didattico delle tecnologie, unite alle competenze linguistiche. Si parte con l’estrazione della traccia per un test didattico specifico, consistente in una lezione simulata.
Le commissioni giudicatrici dei concorsi sono presiedute da un professore universitario o da un dirigente tecnico o da un dirigente scolastico e includono due docenti, per la cui nomina il Dipartimento della Funzione Pubblica della Presidenza del Consiglio dei Ministri svolge un ruolo centrale. Le commissioni sono pubblicate sul sito internet del Ministero e sui siti degli USR competenti.
Il bando di concorso contiene anche allegati, tra cui l’Allegato A, dove esiste una parte generale dei programmi concorsuali. Essi sono:
- sicuro dominio dei contenuti delle discipline di insegnamento e dei loro fondamenti epistemologici;
- conoscenza dei fondamenti della psicologia dello sviluppo tipico e atipico, della psicologia; dell’apprendimento scolastico e della psicologia dell’educazione, conoscenze pedagogico-didattiche e competenze sociali;
- conoscenza dei modi e degli strumenti idonei all’attuazione di una didattica individualizzata e personalizzata, coerente con i bisogni formativi dei singoli studenti, con particolare attenzione all’inclusione scolastica;
- padronanza delle competenze digitali inerenti all’uso didattico delle tecnologie;
- conoscenza dei principi dell’autovalutazione di istituto;
- conoscenza della legislazione e della normativa scolastica;
- conoscenza di alcuni documenti in materia educativa.
Partiamo dall’analisi del primo punto del bando, che riguarda «il sicuro dominio dei contenuti delle discipline di insegnamento e dei loro fondamenti epistemologici, [… ] individuati dalle Linee guida vigenti per realizzare un’efficace mediazione metodologico-didattica, una solida progettazione curricolare e interdisciplinare e di adottare opportuni strumenti di osservazione, verifica e valutazione degli alunni, nonché idonee strategie per il miglioramento continuo dei percorsi messi in atto» (dal bando di concorso Decreto M.I.M. 26.10.2023, n. 205).
Per analizzare meglio quanto riportato è importante conoscere la funzione del curricolo di istituto, le Indicazioni e le Linee guida, per la scuola secondaria di secondo grado, e il contenuto delle UDA.
In ogni scuola esiste il curricolo di istituto, il quale rappresenta il centro del PTOF (Piano triennale dell’offerta formativa) della scuola; esso contiene le scelte didattiche ed esplicita i risultati di apprendimento espressi in termini di competenze e declinati in: conoscenze, intese come il risultato dell’assimilazione di informazioni attraverso l’apprendimento, e abilità, che rappresentano la capacità di applicare le conoscenze.
Le competenze, a loro volta, rappresentano la capacità di usare conoscenze, abilità e capacità personali e sociali, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale, come evidenziato nei documenti ministeriali.
Nella scuola, ricordiamo, i documenti importanti di riferimento sono:
– le Indicazioni nazionali, che rappresentano documenti ufficiali e definiscono gli obiettivi di apprendimento per gli studenti;
– le Linee guida, che costituiscono un’indicazione meno formale su come affrontare specifici argomenti o situazioni e sono ricche di criteri aggiornati: nella comunità scolastica di oggi sostituiscono i programmi del passato.
Le UDA (unità di apprendimento) evidenziano un percorso formativo multidisciplinare, avviato dal docente attraverso diverse metodologie e attività, e sono una sorta di contenitore didattico in cui vengono esplicitati i contenuti generali e specifici, i tempi, i metodi e gli strumenti, le attività per raggiungere, le competenze necessarie per il PECUP (Profilo Educativo, Culturale e Professionale in uscita), caratteristico di ogni indirizzo di studi. Le UDA puntano a rendere protagonista la studentessa o lo studente come soggetto attivo del suo apprendimento. L’UDA è esplicitata nel PPT, presentato durante l’orale e relativo alla lezione simulata del concorso.
Ecco un esempio di lezione simulata attraverso un’UDA e l’analisi le varie slide del PPT del concorso.
Premessa necessaria è che il linguaggio usato per illustrare la lezione a una commissione d’esame deve essere chiaro, l’UDA presentarsi ben calibrata e attinente alla richiesta, e l’uso della tecnologia deve servire a rendere la lezione creativa, particolare e unica.
Iniziamo a definire le slide in sequenza, con i rispettivi contenuti.
- Riferimento al tipo di concorso, alla traccia assegnata, al cognome del candidato o della candidata.
- Prima di eseguire la progettazione della lezione, è utile dettagliare con estrema chiarezza quanto richiesto dalla traccia: il contesto territoriale della scuola (periferico, industriale, centro città…), la classe a cui è rivolta la lezione e di solito c’ è il riferimento a qualche studente BES. I tipi di BES sono diversi: studenti con DSA, con ADHD, con disagi di tipo diverso, stranieri o studenti con disabilità. Segue la menzione della disciplina presentata e il tipo di lezione che corrisponde alla traccia assegnata.
- Descrizione del setting d’aula; è utile il riferimento al laboratorio, se la lezione si svolge nel suo interno o a un’aula digitale “next generation” (creata grazie ai progetti PNRR) con banchi esagonali intorno a torri atte a ricaricare PC o iPad o a una classe con setting d’aula tradizionale.
- Personale coinvolto: il/la docente della disciplina e se la lezione investe anche altre discipline, il coinvolgimento di altri /e insegnanti; gli strumenti e le risorse utilizzati (libro di testo, materiale fornito dall’insegnante e altri sussidi didattici, computer, iPad).
- Le metodologie: ossia la lezione frontale, la lezione partecipativa, il circle time, con l’ascolto e il dialogo, il cooperative learning, come interdipendenza positiva e aiuto reciproco, la didattica laboratoriale, dal pensare al fare, dall’idea all’operatività, e l’uso di Classroom e di app per la costruzione delle mappe concettuali.
- Titolo della lezione, tempo dedicato alla lezione in termini di ore, di giorni e di periodo didattico, ossia trimestre e pentamestre o i due quadrimestri.
- Specchietto illustrativo della progettazione della lezione con: competenze, obiettivi specifici, attività, metodologie, verifica e valutazione.
- Citazione dei prerequisiti della lezione. Essi sono elementi da cui partire, perchè rappresentano le abilità cognitive di base necessarie per l’apprendimento delle future abilità riferite alle discipline, per una corretta proposta, mirata e sistematica, indirizzata agli apprendimenti futuri.
- Descrizione delle abilità in uscita: supponiamo che la lezione riguardi un autore o autrice della letteratura del Novecento, esse saranno: l’identificazione delle fasi evolutive della lingua italiana con particolare riferimento al Novecento; l’identificazione degli aspetti linguistici e stilistici e culturali nei testi letterari e non letterari; l’identificazione e l’analisi di temi, argomenti e idee dei principali autori e autrici della letteratura; la contestualizzazione e l’evoluzione della civiltà artistica, letteraria e filosofica in rapporto ai principali processi culturali e politici di riferimento.
- Le competenze chiave, che nel caso della disciplina e del periodo letterario prima citati, sono: la competenza alfabetica funzionale, la competenza digitale, la competenza personale, sociale e la capacità di imparare ad imparare.
- Step della lezione e loro durata all’incirca; di solito gli step sono 6/7; se l’attività si realizza attraverso il metodo del cooperative learning, segue il numero dei gruppi classe e i tutor dei rispettivi gruppi. L’ attività di tutoraggio coinvolge a turno le studentesse e gli studenti, il tutor ha lo scopo di fornire un supporto all’intero gruppo che coordina, per facilitare il processo di apprendimento e per migliorare l’efficacia del lavoro didattico; è un intermediario tra il gruppo e il docente. Il tutoraggio aumenta l’autostima, gratifica e motiva.
- Verifica e valutazione, in cui il riferimento va alla fase di osservazione da parte del docente, delle modalità di lavoro degli studenti e delle studentesse e alla fase della restituzione di quanto prodotto (un PPT, un video, un ebook). La costruzione di una rubrica di valutazione, per valutare il raggiungimento delle competenze degli studenti e delle studentesse, potrebbe rivelarsi utile, e così la citazione di un questionario di gradimento, per testare l’interesse del gruppo classe nei confronti della lezione proposta e per permettere al docente di avere informazioni preziose sulle opinioni, i bisogni e le aspettative dei ragazzi.
Bibliografia
- P. Ausubel, Educazione e processi cognitivi. Guida psicologica per gli insegnanti, ed. it a cura di D. Costamagna, FrancoAngeli, Milano 1994
- J. Novak, Costruire mappe concettuali. Strategie e metodi per utilizzarle nella didattica, Erickson, Trento 2012
- D. W. Johnson, R. T. Johnson, J. Holubec, Apprendimento cooperativo in classe migliorare il clima emotivo e il rendimento, Erickson, Trento 2015