Il 2018 è stato dichiarato Anno europeo del patrimonio culturale, per celebrare la diversità culturale dei paesi che formano l’Europa e contemporaneamente riaffermare il loro senso di appartenenza a un patrimonio comune condiviso.
Numerose iniziative sono state ideate per promuovere la conoscenza del patrimonio europeo e al tempo stesso incoraggiare le comunità a proteggerlo, nella consapevolezza che il patrimonio culturale non è soltanto un’eredità che proviene dal passato, ma è anche la base per costruire la società del futuro.
In occasione del primo vertice europeo per il patrimonio culturale che si è tenuto a Berlino dal 18 al 22 giugno è stata lanciata la “Berlin Call to Action – Cultural Heritage for the future of Europe”, per invitare i cittadini europei a cambiare il punto di vista sull’Europa e non mettere al centro degli interessi solo gli egoismi, le questioni economiche e politiche: è il patrimonio culturale il vero fulcro dell’Europa.
In occasione del summit è stata presentata anche la Story Map, che illustra le attività dell’Unione Europea nel campo della salvaguardia e della valorizzazione del patrimonio culturale.
Il sito è diviso in varie sezioni con mappe interattive. La prima, European Heritage Label, individua quei monumenti, musei, archivi, documenti, siti ed eventi selezionati in quanto simboleggiano i valori e gli ideali dell’Europa di oggi. Fino a oggi solo 38 siti sono stati scelti come rappresentativi: per l’Italia il Forte Cadine e il Museo Casa Alcide De Gasperi a Pieve Tesino, entrambi in Trentino.
La seconda sezione riguarda le capitali europee della cultura, città designate dall’Unione Europea a organizzare per un anno iniziative volte a celebrare il patrimonio culturale in una prospettiva europea. Nel 2019 saranno capitali della cultura l’italiana Matera e Plovdiv, in Bulgaria.
La terza sezione è dedicata all’elenco dei siti europei inscritti nella Lista del patrimonio mondiale dell’Unesco, prevista dalla Convenzione di Parigi del 1972. Nel censimento del 2015, l’Europa era presente nella lista con 453 siti, circa la metà di quelli mondiali, e 89 elementi inscritti nella Lista Unesco del patrimonio immateriale, derivata dalla Convenzione di Parigi del 2003.
La quarta sezione riguarda il patrimonio europeo a rischio, sia per cause antropiche (guerre, urbanizzazione, flussi turistici incontrollati) o calamità naturali, come terremoti e inondazioni. Nell’ambito della stessa sezione, il 7 Most Endangered Programme, lanciato da Europa Nostra nel 2013, mira a suscitare consapevolezza intorno ad alcuni tesori europei che corrono il rischio di andare perduti. In Italia troviamo nell’elenco la fragile Laguna di Venezia, la Cittadella di Alessandria, il monastero rinascimentale di San Benedetto Po presso Mantova.
La quinta sezione, Europe’s Digital Library, è dedicata alla piattaforma Europeana, che consente l’accesso a oltre 50 milioni di dati, fra oggetti, opere d’arte, libri, video, suoni raccolti fra i musei, le biblioteche e gli archivi d’Europa. Un sito molto ricco, ma non sempre facilmente utilizzabile.
Nel sito della Story Map troviamo inoltre il programma DiscoverEU, dedicato ai diciottenni, che permetterà di viaggiare gratuitamente in treno per scoprire il patrimonio culturale europeo; The Cultural and Creatives Cities Monitor per “quantificare” l’attività creativa delle città europee; e per finire, estremamente interessante, le Cultural Routes of the Council of Europe, quegli itinerari (come il Cammino di Santiago, la Via Francigena o le strade degli ulivi) che attraversano l’Europa per i motivi più diversi.
È su queste basi, su questo patrimonio condiviso e su queste tradizioni che si può costruire un’Europa unita, come ci ricorda il motto del progetto: Our heritage: where the past meets the future.