Tre libri, tre doni #1

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Abbiamo chiesto alle nostre autrici e ai nostri autori di segnalarci tre titoli di libri: da regalare, che vorrebbero ricevere – ci sembrava il momento giusto (non lo è sempre?) –, e quindi ecco i loro consigli in più articoli, da qui alle feste. Prego.

Federico Batini

Ci sono tre libri che regalerai per Natale? Ecco, la domanda è interessante, e vorrei rispondere in tanti modi diversi. Ma scelgo di individuare tre titoli dalla letteratura per “giovani adulti”, che – fatevelo dire – è una miniera d’oro… per tutti.

Il primo libro che propongo è una lettura recente. Da tempo volevo leggere La bambina dimenticata dal tempo di Siobhan Down, trad. it. di S. Bandirali, Uovonero, Crema 2012, grandissima scrittrice purtroppo scomparsa anzitempo. Questo libro racconta la storia di Fergus, ambientata in Irlanda nel 1981. Fergus sta affrontando gli esami finali del suo percorso scolastico, ha un fratello in carcere per legami con l’IRA e casualmente scoprirà un cadavere di quasi 2000 anni prima, rimasto intatto in quanto immerso nella torba, che sembra quello di una bambina. Si parte da qui…

Il secondo libro è una splendida raccolta di racconti di un altro importante scrittore, Jason Reynolds: Tornando a casa, trad. it. F. Gulizia, Rizzoli, Milano 2020. Sono racconti che fotografano in microstorie quel tempo sospeso che è il tragitto che si compie alla fine della giornata scolastica per tornare a casa. Racconti indipendenti che pian piano restituiscono un affresco di vite, piccole gioie, soddisfazioni, relazioni e conflitti.

Il terzo libro è uno dei miei libri preferiti. Si tratta di un classico di questa letteratura: ha quasi 25 anni Buchi nel deserto di Louis Sachar, altro autore fondamentale (trad. it. L. Cangemi, Il battello a vapore, Milano 2018). Stanley è accusato ingiustamente di furto, e viene spedito in un particolarissimo campo di rieducazione, nel deserto appunto, dove l’attività che i giovani “ospiti” devono svolgere è scavare buche in un terreno completamente secco, sotto il sole cocente. Come si reagisce a una situazione del genere? «Se si prende un ragazzo cattivo e lo si costringe a scavare un buco ogni giorno sotto il sole cocente, lo si trasforma in un bravo ragazzo. Ecco cosa pensa certa gente» (p.11).

Johnny Bertolio

Igiaba Scego, Figli dello stesso cielo: il razzismo e il colonialismo raccontati ai ragazzi, Piemme, Milano 2021

In dialogo con il nonno Omar, la narratrice spiega che cosa significasse vivere nella Somalia colonizzata dall’Italia tra Otto e Novecento e gli effetti di quell’epoca sul presente, persino nella gastronomia. Lo dedichiamo a chi si chiede che senso abbia studiare più volte le Guerre puniche o abbattere le statue dei conquistatori.

Antonio Ferrara, La guerra di Becky. L’Olocausto del lago Maggiore, Interlinea, Novara 2020

Ispirato alla storia vera di Becky Behar, il libro la racconta con l’aiuto di illustrazioni e (pochi) inserti romanzeschi. È un ottimo strumento per spiegare la Shoah a bambini e bambine dalla prospettiva della piccola Becky, che fino alla morte (nel 2009) ha donato alle scuole la propria testimonianza, oggi raccolta dalla figlia Rossana.

Amalia Nizzoli, Memorie sull’Egitto: i costumi delle donne orientali e gli harem, a cura di Mercedes Arriaga, Mario Adda, Bari 2002

Esempio dell’ottocentesca letteratura di viaggio, queste memorie raccontano la permanenza dell’autrice in Egitto, dal 1819 al 1828; alla corte di Muhammad ʿAli Pascià, imparò l’arabo e conobbe, descrivendoli poi con realismo, i costumi locali.

Alberto Cristofori

Harper Lee, Il buio oltre la siepe, Feltrinelli, Milano 2013, trad. it. di A. D’Agostino Schanzer

Il primo libro che regalo a chiunque non l’abbia ancora letto è Il buio oltre la siepe, il libro più importante (ebbene sì, lo ripeto: senza dubbio il più importante) arrivato dagli Stati Uniti dalla Seconda guerra mondiale in qua. La storia parla di bambini e linciaggi, recite scolastiche e malattie, miseria economica e dignità interiore, ma soprattutto del mistero che ci sfida – il buio del titolo italiano: la morte, la vita, e la possibilità di trovar loro un senso. Patrocinato e forse anche editato dal geniale Truman Capote, quello di Colazione da Tiffany e A sangue freddo, è un’opera che non si può ignorare.

Patrizia Cavalli, Poesie 1974-1992, Einaudi, Torino 1997

Il secondo libro che regalo è un libro di poesie. La poesia bisogna regalarla, se si pensa che il destinatario sia libero da pregiudizi, perché senza poesia, come senza musica, la vita non meriterebbe di essere vissuta, e perché i poeti italiani pubblicano libri bellissimi e (rassicuratevi) “comprensibili” anche ai non addetti ai lavori (cito tre nomi, per chi ama esplorare: Alessandro Fo, Silvio Raffo e Umberto Fiori). L’autrice che vorrei far conoscere soprattutto a quelli che amo è Patrizia Cavalli: per chi non l’ha mai letta, consiglio di partire dall’inizio, dall’ironico e commovente Le mie poesie non cambieranno il mondo, che costituisce la prima parte del volume Poesie 1974-1992.

Jacques Vriens, Quelli come noi non piangono, Albe, Milano 2021, trad. it. di

Il terzo libro che regalo è un libro “per ragazzi”, di quelli che però si possono leggere a qualsiasi età: è di un autore olandese molto noto nel suo paese ma appena arrivato in Italia, Jacques Vriens, e si intitola Quelli come noi non piangono. Racconta, romanzandola, la storia di un’allieva dell’autore che, proprio nel momento in cui si affaccia all’adolescenza, scopre di dover affrontare una terribile malattia. Akkie, questo il nome della protagonista, è uno dei personaggi di cui non ho potuto fare a meno di innamorarmi in questo 2021 così segnato dallo strazio di un’intera generazione a cui la pandemia ha rischiato (ma invano) di tarpare le ali.

Donata Cucchi

Gabriele Proglio, I fatti di Genova. Una storia orale del G8, Donzelli, Roma 2021.

Perché, a vent’anni dal G8 di Genova, è un libro che aiuta a vedere cosa sono state quelle giornate così tremende e rimosse attraverso la moltiplicazione dei punti di vista – che sono poi altrettanti “punti di vita”, cioè vissuti, sensibilità, storie.

Giulia Caminito, L’acqua del lago non è mai dolce, Bompiani, Milano 2021.

Perché è il romanzo che ha vinto il premio Campiello quest’anno e perché è meraviglioso. Perché è un libro sull’adolescenza pieno di rabbia ma completamente privo di morbosità, delicatissimo nel modulare i movimenti del sentimento, disarmato davanti alla morsa dell’affetto e al mistero dell’amicizia. Mostra che il sentimento è un animale selvatico, una creatura del lago.

Ugo Cornia, Sulla felicità a oltranza, Sellerio, Palermo 1999.

Perché Cornia è riuscito a scrivere un romanzo sulla perdita con una scrittura lieve, un inno alla spensieratezza dal cuore nero del dolore. Perché ha a che fare non con le fasi del lutto ma con le meraviglie dell’amore. 

Dario De Marco

Samantha Schweblin, Sette case vuote, Sur, Roma 2021, trad. it. di M. Nicola

Autrice di Kentuki e Distanza di sicurezza, con cui ha vinto lo Shirley Jackson Award nel 2017, l’argentina Samantha Schweblin propone Sette case vuote, sette racconti inquietanti, sette storie di grandissimo fascino dove l’orrore si nasconde nella quotidianità e tutto ciò che accade è, semplicemente, incomprensibile. Avvicinarla appunto alla geniale scrittrice di Hill House è banale quanto indiscutibile. 

Felipe Polleri, Le poltrone appassite, Arcoiris, Torino 2020, trad. it. di L. Tassi

L’uruguaiano Polleri alza il livello dell’indecifrabile portando la tensione all’estremo: ma la lettura resta sempre piacevole e mai ostile, questa è la magia. Surreale e assurdo, onirico e visionario si mescolano nel racconto del più inaffidabile dei narratori: un personaggio di cui si arriva più volte mettere in dubbio l’identità – come l’esistenza stessa.

Dale Pendell, Pharmako/Gnosis, Add editore, Torino 2021, trad. it. di A. Taroni e S. Travagli

Piante psicoattive e la via venefica, questo il sottotitolo del libro: con prefazione di Vanni Santoni, arriva in Italia un caposaldo della psichedelia contemporanea. Opera particolarissima e difficile da inquadrare, in cui si mescolano poesia scienza e folklore, così come si sono mescolate nella vita del suo autore. Difficile da catalogare ma non da leggere: quello è proprio impossibile, oltre che inutile, proprio come non si può leggere un dizionario o un’enciclopedia. Ma indispensabile nella libreria di chiunque sia interessato alla mente, alle piante, alla bellezza.

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