convergenze

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Una volta si procedeva per secoli, poi si è proceduto per decenni, cercando di definirli e caratterizzarli. LEGGI
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Insegnare è un’arte? Oppure è una tecnica, ispirata al pragmatismo di Dewey e Bloom, alle teorie psicologiche di Piaget o a quelle politicamente motivate di Citton? Oppure è una praticaccia, affidata alle capacità personali, come quelle di un bravo esecutore al pianoforte o al clarinetto? LEGGI
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La questione è se la musica abbia o meno una funzione positiva nel render intellettualmente più agili e vivaci coloro che la praticano come esecutori o ascoltatori, e se questa sia una ragione forte per inserirla degnamente e ampiamente nella formazione complessiva dei nostri ragazzi e non solo nei licei musicali. LEGGI
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I soggetti che producono oggi i testi letterari, o i giovani che frequentano le nostre scuole, sono gli stessi di cui parlano gli autori di “Nuovi disagi nella civiltà: Un dialogo a quattro voci”: molto fragili, portati più alla vergogna che alla colpa, molto condizionati dalla mancanza di un senso del passato e del futuro e dall’appiattimento e svuotamento di senso del presente. LEGGI
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Inauguriamo oggi la rubrica Convergenze: contaminazioni «fra la letteratura e le altre discipline (matematica, neuro-scienze, giurisprudenza, ecc.), viste non dal punto di vista della situazione universitaria e culturale in senso ampio, ma da quello concreto delle discipline insegnate a scuola». La firma è quella di Remo Ceserani, autore, insieme a Lidia De Federicis, di quello straordinario laboratorio per lo studio della letteratura italiana che è stato il Materiale e l'Immaginario. LEGGI

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