Il volume rappresenta una riflessione sul comune spazio europeo che sta alla base delle civiltà letterarie “nazionali”, e senza la cui conoscenza appare oggi impossibile cogliere appieno quelle civiltà, i lori relativi sviluppi e i fondamenti dell’attuale comune quadro europeo: una ri-considerazione del tema quantomai urgente, posto quanto sta accadendo relativamente alle letterature europee dei secoli medievali – di fatto ormai ritenute oggetto su cui non investire scientificamente (e dunque economicamente) e quasi del tutto obliterate sia nella Scuola sia nell’Università, nella ricerca e nella didattica.
Le riflessioni alla base di questo volume, nato per raccogliere i contributi di due convegni – a Torino e a Siena – toccano dunque i tanti aspetti della questione: didattici, disciplinari, epistemologici. In particolare, la contemporaneità come età “medievale”; gli obiettivi didattici generali e trasversali della letteratura medievale; la questione dell’attualizzazione vs la storicizzazione; la definizione di “italiana” della letteratura del Medioevo; se fare, e perché eventualmente, filologia a scuola; e ancora, la riduzione del tempo dedicato alla trattazione di questa letteratura; le difficoltà incontrate dagli studenti nella comprensione linguistica e dei termini filosofici di derivazione aristotelica; la complessità del codice e dell’immaginario dell’uomo medievale ecc.
Giuseppe Noto insegna Filologia romanza, Letteratura teatrale del Medioevo romanzo e Didattica della lingua italiana e del testo letterario presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Torino. È stato il primo direttore del Centro interateneo per la formazione degli Insegnanti della scuola secondaria del Piemonte. Si è occupato e si occupa – tra l’altro – di letteratura medievale in lingua d’oc, d’oïl e di sì; della ricezione dei trovatori nel XVI e XVII secolo; di storia del teatro medievale e rinascimentale.
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