L’attuale crisi degli studi letterari rappresenta innanzitutto una messa in questione della loro legittimità. A cosa servono? In che modo possiamo affrontare il loro futuro?
Questi problemi attraversano diversi ambiti, che vanno dall’insegnamento secondario fino all’organizzazione della ricerca a livello europeo, passando attraverso le basi del nostro rapporto con il mondo.
Per dare delle risposte adeguate bisogna riportare gli studi letterari nel quadro più ampio delle scienze umane, e accettare di adottare un approccio filosofico che possa chiarire le esperienze fondamentali della lettura, dell’interpretazione, della descrizione, della comprensione e della spiegazione.
Traduzione italiana di Marina Cavarretta.
Jean-Marie Schaeffer è direttore di ricerca presso il CNRS (Centre National de la Recherche Scientifique) e direttore di studi all’EHESS (École des Hautes Études en Sciences Sociales). Filosofo, esperto di estetica e di teoria delle arti, ha pubblicato tra l’altro Qu’est-ce qu’un genre littéraire? Seuil, 1989 (ed. it. Pratiche, 1992), Pourquoi la fiction? Seuil, 1999, Adieu à l’ésthetique (ed. it. Sellerio, 2002), La fin de l’exception humaine, Gallimard, 2007.
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