In uno studio pubblicato su Nature, nel numero del 5 settembre, si mostra infatti che l’utilizzo di tecnologie digitali può influire positivamente sul cervello adulto anziano, potenziandone alcune degradate abilità nel controllo cognitivo, in particolare la capacità di agire in multitasking.
La ricerca svolta da alcuni scienziati della University of California si prefiggeva di verificare la tesi secondo cui si può, attraverso il digitale, stimolare alcune aree del cervello, così da potenziare negli anziani la capacità di agire in multitasking. Il potenziamento avrebbe potuto contrastare l’effetto del declino di tali capacità: l’invecchiamento comporta infatti un naturale degrado di quelle abilità, che è regolare e progressivo dai 20 ai 79 anni. Si è dunque scoperto che è effettivamente possibile contrastare il declino del controllo cognitivo. Quello ottenuto dai ricercatori è un risultato interessante, perché mostra un benefico effetto di alcune tipologie di software sul cervello anziano. Gli studiosi sottolineano che la plasticità del nostro cervello consente a esso, anche in tarda età, di recepire gli stimoli prodotti da tecnologie digitali appropriate, riuscendo a potenziare le proprie aree più colpite dall’invecchiamento. L’esperimento si è svolto utilizzando un software che si chiama NeuroRacer: gli anziani (60-85 anni) vi giocavano, avendo il compito di tenere una macchina in carreggiata, mentre eseguivano altri compiti.
Dopo il training gli anziani raggiungevano un livello di controllo cognitivo superiore a quello dei ventenni senza training. La ricerca inoltre mostra che dopo aver utilizzato il software per un mese, giocando un’ora al giorno per tre giorni a settimana, persistono gli effetti di potenziamento a sei mesi di distanza, seppur attenuati nei valori.
Qui l’abstract e qui un breve video di sintesi in lingua inglese.
http://www.nature.com/news/gaming-improves-multitasking-skills-1.13674