Nico, 1988

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Premiato all’ultima Mostra del Cinema di Venezia come miglior film della Sezione Orizzonti, è in sala in questi giorni il bel film di Susanna Nicchiarelli “Nico, 1988”. La regista romana, che aveva esordito nel 2009 con “Il cosmonauta”, firma una toccante biografia dell’ultimo periodo della vita artistica di Nico, al secolo Christa Päffgen, musa di Andy Warhol e Lou Reed, icona del panorama del rock della fine degli anni ’60.

Contrariamente a molti biopic, che celebrano il successo e i trionfi di personaggi del mondo dello spettacolo, Susanna Nicchiarelli non racconta la Nico bellissima e glamour, all’apice della sua carriera. Preferisce, invece, soffermarsi sui momenti in cui la popolarità è svanita e la donna Christa Päffgen comincia un lento crepuscolo artistico ed esistenziale.
Il film si apre con psichedeliche sequenze di un cangiante caleidoscopio di luci al neon. Caotici e sincopati frammenti del periodo d’oro della “sacerdotessa delle tenebre” si rincorrono e svaniscono, quasi ad affermare, a livello iconografico, la natura effimera e illusoria di quegli istanti.
Modella, attrice e cantante del gruppo Velvet Underground, Nico era diventata quasi inconsapevolmente un simbolo di un mondo artistico, estetico e musicale in trasformazione così veloce da travolgerla.

Il breve trip iniziale, girato con i colori acidi dell’LSD, ci catapulta velocemente alla fine degli anni ’80. Il successo degli LP Velvet Underground & Nico (1967), Chelsea Girl (1967), colonna sonora dell’omonimo film di Andy Warhol, The Marble Index (1968) e Desertshore (1970) è ormai un’eco lontana, quasi come il rumore dei bombardamenti di Berlino, che rompevano il silenzio delle notti di una smarrita bambina bionda alla fine della Seconda Guerra Mondiale. Sordi bagliori che perseguiteranno Nico, come un nostalgico e familiare incubo, per tutta la vita.

Dopo l’uscita del tenebroso e cupo Camera Obscura (1985), nel 1986 Nico comincia una tournée in Europa con una banda d’improvvisati musicisti, esibendosi in locali squallidi e periferici.
Il film è uno straziante road movie che racconta le tappe di un viaggio esistenziale dai toni a volte surreali. Nico non vuole più parlare del suo passato, è decisa a lasciarsi vivere accettando il suo presente senza fare resistenza. In questa nuova condizione, si sente finalmente liberata dal peso della sua bellezza e dai fasti luccicanti di un illusorio successo, ai suoi occhi tanto vuoto quanto il nero fondo dell’abisso dell’esistenza.

Ormai consumata dall’eroina, convive dolorosamente con il senso di colpa per aver abbandonato il figlio Christian Aaron, nato da un flirt con Alain Delon e mai riconosciuto dal padre. Tra un hotel di terza categoria, un palco disadorno e massacranti trasferimenti notturni, attraversa la vita senza chiedere nulla e senza cercare un senso in quello scampolo d’esistenza, così lontano dai suoi giorni felici.

Il profetico soprannome di “sacerdotessa delle tenebre” sembra prendere corpo nelle inquadrature livide, nelle notti insonni e tormentate, in locali in cui il pubblico la guarda sul palco come un nero fantasma in dissoluzione. Gli sguardi persi nel vuoto, la voce sempre più bassa e straziante, che si fa grido di disperato di dolore, segnano le tappe di un viaggio in un fondo che sembra senza fine. La sua esistenza si fa evanescente, una presenza orfica dispersa e sempre più lontana dalla realtà. Un mondo interiore di sofferenza, che possiamo solo intuire sottotraccia, affiora nei suoi occhi disillusi e velati di rimpianto e tristezza.

Terminato il tour, Nico si concede una vacanza a Ibiza per cercare di ricucire quel che resta del rapporto con il figlio Christian Aaron. Sarà l’ultima. Una banale caduta in bicicletta sulle strade dell’isola e una conseguente emorragia celebrare metteranno fine ai suoi giorni il 18 luglio 1988.

Nico, 1988
Regia: Susanna Nicchiarelli
Con: Trine Dyrholm, John Gordon Sinclair, Anamaria Marinca, Sandor Funtek II, Thomas Trabacchi, Karina Fernandez, Calvin Demba, Francesco Colella
Produzione: Italia/Belgio, 2017
Durata: 93 minuti

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Alessio Turazza

Consulente nel settore cinema e home entertainment, collabora con diverse aziende del settore. Ha lavorato come marketing manager editoriale per Arnoldo Mondadori Editore, Medusa Film e Warner Bros.

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