Come abbiamo già visto, il Metropolitan Museum of Art di New York ha reso disponibili sul suo sito più di 400.000 immagini scaricabili e utilizzabili gratuitamente a scopo didattico e scientifico. Molto interessante è anche la possibilità offerta dal J. Paul Getty Museum e dal Getty Research Institute, con quasi 90.000 immagini a disposizione; fra queste, più di 72.000 provengono dall’archivio dello studioso e fotografo tedesco Max Hutzel, relative alla pittura, alla scultura, all’architettura e alle arti decorative italiane, dall’antichità al tardo barocco. Hutzel realizzò le sue campagne fotografiche dagli anni Sessanta agli Ottanta del Novecento, percorrendo soprattutto le strade del Lazio, dell’Umbria, delle Marche e dell’Abruzzo. Nel corso del tempo mise insieme circa un milione di negativi e vendette le sue foto a studiosi e istituti internazionali, come la Biblioteca Hertziana di Roma, il Kunsthistorisches Institut di Firenze, la National Gallery di Washington.Notevoli anche le migliaia di immagini relative alla collezione di arazzi e tessuti dal XV al XVII secolo. Il numero di fotografie scaricabili è destinato ad accrescersi grazie anche all’apporto del Getty Conservation Institute. Tutte le immagini Open Content sono accessibili dal Getty Search Gateway; in caso di pubblicazione si richiede, oltre alla didascalia corretta, la citazione della fonte: Digital image courtesy of the Getty’s Open Content Program, ed è gradito, ma non obbligatorio, l’invio di una copia omaggio.
La Getty Publications Virtual Library, inoltre, che presenta testi relativi ai tre istituti del Getty, offre la possibilità di leggere online e di scaricare in PDF qualche centinaio di libri e cataloghi, prevalentemente in inglese.
Nella selezione di testi del Getty Museum possiamo trovare studi sull’arte persiana, sui manoscritti miniati fiamminghi, su Rubens e Brueghel, sui paesaggi di Courbet, ma anche sulla fotografa inglese Julia Margaret Cameron, nata in India durante il periodo coloniale, o sull’impiego della fotografia per documentare le antichità classiche.
Fra le pubblicazioni del Getty Conservation Institute, prevalentemente risalenti agli anni Novanta, possiamo scoprire testi generali sulla conservazione dei metalli, della pietra, del legno dipinto, di arazzi, vetrate e mosaici, ma anche studi di casi specifici come l’esplorazione della tomba di Nefertari nella Valle delle regine o dei siti archeologici presenti lungo la via della Seta.
Nella sezione della biblioteca virtuale del Getty Research Institute, infine, possiamo scaricare libri dedicati alla raffigurazione della prostituzione nella Francia di fine Ottocento, alla pittura di gruppo in Olanda, alla rappresentazione dei fuochi d’artificio nell’Europa moderna, oltre a testi di terminologia artistica, architettura e organizzazione archivistica.
Per essere aggiornati sulle attività del Getty, e non perdere le nuove risorse disponibili online, ci si può collegare alle pagine Facebook dei rispettivi istituti: Getty Conservation Institute; Getty Research Institute; Getty Museum.