Marettimo è un’isola appartata e solitaria, dedicata a chi ama la natura selvaggia e incontaminata. Il suo territorio è protetto dalla Riserva naturale delle Isole Egadi, che ne ha preservato le bellezze paesaggistiche, il mare cristallino e le bellissime grotte. Sull’isola c’è un solo piccolo borgo di pescatori. Poche case bianche sospese tra il turchese del mare e il blu del cielo. È in questo affascinante scenario naturalistico che dal 19 al 22 luglio siamo stati per seguire la quarta edizione del Marettimo Italian Film Fest 2023.
L’appuntamento più importante della rassegna è stata l’anteprima del documentario Il bianco nel blu. Un reportage di un progetto di ricerca scientifica sul corallo nero – che in mare appare bianco –, una particolare varietà di corallo presente anche in Mediterraneo, che si trova su fondali marini percorsi da forti correnti. Alle isole Egadi era già stata rilevata la presenza di corallo nero al largo dell’isola di Favignana, e la nuova spedizione scientifica si basava proprio sulla speranza che anche a Marettimo ci fossero le condizioni favorevoli per il suo sviluppo.
Durante le due settimane passate sull’isola, il team di ricerca, capitanato da Giovanni Chimienti, biologo marino del National Geographic Explorer, ha avuto a disposizione poche giornate per scandagliare i fondali di Marettimo, a causa del maltempo. Tuttavia alcuni giorni prima della fine della missione, sul lato occidentale dell’isola, a una profondità di circa 60-65 metri, il robot subacqueo ha rivelato la presenza di un’imponente foresta di corallo nero dell’ampiezza di qualche centinaio di metri e formazioni alte oltre un metro. Un risultato straordinario, che conferma la vitalità dell’ecosistema marino delle Egadi e la sua intatta ricchezza.
Girato in modo semplice e immediato, puntando sulle aspettative, sui timori per le difficili condizioni del mare e sulle emozioni dei partecipanti alla spedizione, il documentario offre uno spaccato del lavoro di ricerca, fatto di passione, tenacia e amore per la natura.
Tra gli altri film presentati in rassegna, merita una citazione Romanzo radicale di Mimmo Calopresti. Il film ricostruisce la vita politica di Marco Pannella attraverso una narrazione cinematografica, intervallata dalle testimonianze dei compagni di Partito: Gianfranco Spadaccia, Emma Bonino, Adele Faccio, di politici e giornalisti che hanno assistito alla nascita del Partito Radicale e alle sue battaglie per i diritti civili, in particolare sui temi del divorzio, dell’aborto, dell’obiezione di coscienza. L’opera ha il pregio di disegnare un ritratto di Marco Pannella semplice e diretto, nella sua quotidianità politica e umana, senza inutile retorica.
Un film da vedere soprattutto per il suo valore storico, che ci restituisce uno spaccato della società e della politica italiana degli anni Settanta e Ottanta che oggi ci appare lontano e quasi irriconoscibile.