Mai sbirciato la pagina del libro del vicino di treno? Mai sperimentato quell’intima soddisfazione nel riconoscere un titolo amato tra le mani di uno sconosciuto? Bene, voyeur metropolitani: questo è il sito che fa per voi.
Mai sbirciato la pagina del libro del vicino di treno? Mai sperimentato quell’intima soddisfazione nel riconoscere un titolo amato tra le mani di uno sconosciuto? Bene, voyeur metropolitani: questo è il sito che fa per voi.
Gente comune, in attesa sulle banchine, appoggiata ai sostegni o al vicino, seduta con la borsa sulle ginocchia. Vestita con quella variegata moltitudine di stili indifferente alle stagioni che è tipica delle metropoli, la lieve fluorescenza verdina dei neon su visi di ogni carnagione, di ogni età. Tutti con un libro in mano. Può essere I detective selvaggi di Bolaño, come un saggio della Montessori, o il Talmud. C’è chi legge (molto appropriatamente) le Memorie dal sottosuolo. L’effetto, a scorrere le immagini, è lo stesso: di osservare persone che sono lì – in quei vagoni, con quelle occhiaie – e allo stesso tempo non ci sono, stanno altrove. In un libro.
La metropolitana è quella di New York. Il progetto, bellissimo, di Ourit Ben-Haim, trasforma una serie di fotografie in una “biblioteca visiva”, dove i titoli si leggono (spesso male, a volte s’indovinano, o restano sconosciuti – salvo fortuite agnizioni da parte dei lettori stessi del blog) sui dorsi di libri stropicciati, tirati fuori alla svelta tra una stazione e l’altra, su copertine squadernate e rassegnate ad un uso on the road. Una biblioteca di uomini e di letture: rapaci, assorte, sottratte al tempo ufficiale della vita e ritagliate in quello, sospeso, a-sociale, del viaggio. Che è sotterraneo, non solo perché avviene in metropolitana; è il viaggio profondo della lettura, che è anche esplorazione di paesaggi interiori, ricerca di sé. Fino alla fermata successiva.
Il sito: http://undergroundnewyorkpubliclibrary.com/
Sul twitter: @UNYPL
