Dall’a.s.2021-22, dopo la diversa modalità imposta dall’emergenza pandemica, si è tornati al “colloquio pluridisciplinare” degli esami di Stato della scuola secondaria di primo grado. (Nota ministeriale informativa n° 4155 del 7 febbraio 2023 del Ministero dell’Istruzione del Merito)
La modalità di svolgimento pre-pandemica risultava spesso ridotta a un discorso più o meno organizzato dall’alunno (quando non si trattava di una vera e propria tesina!) anziché costituire un momento di elevato valore formativo, come invece richiesto dai criteri di valutazione previsti dalla normativa:
- capacità di argomentazione
- capacità di risolvere problemi
- capacità di pensiero critico e riflessivo
- collegamento organico tra le discipline.
Ma come predisporre un colloquio che consentisse l’accertamento di tali criteri e rispondesse alla progettualità d’Istituto?
L’IC 10 Pescara ha implementato, da diversi anni, il debate nella dimensione crossdisciplinare e verticale, sviluppando il curricolo della competenza argomentativa: si veda il documento http://icpescara10.edu.it/wp-content/uploads/2021/02/Competenza_argomentativa_ultimo.pdf.
Le abilità di public speaking, di problem solving e lo sviluppo del pensiero critico sono entrate nella prassi didattica quotidiana, e il colloquio conclusivo dell’Esame di Stato non poteva che essere coerente con tale progettualità.
Inoltre, l’accertamento del livello di padronanza delle competenze connesse all’insegnamento trasversale dell’Educazione civica non poteva essere interpretato come mera conoscenza di contenuti, pur fondamentali, bensì inserito in un orizzonte di senso rappresentato dagli obiettivi dell’Agenda 2030, una delle macroaree della legge 2019/92 Educazione civica, nonché prioritari nelle Indicazioni Nazionali e Nuovi scenari del 2018.
Da questo quadro di riferimento i docenti hanno predisposto un colloquio orale costruito su situazioni-problema, relative agli assi dell’Agenda 2030: economico, sociale e ambientale; il problema è stato attribuito da ogni consiglio di classe, in relazione alle capacità di ciascun alunno e comunicato a conclusione dell’anno scolastico. (Si vedano in appendice le situazioni-problema del 1° anno di sperimentazione.)
I ragazzi hanno “dibattuto” il problema proponendo soluzioni strutturate a problemi complessi e hanno affrontato le obiezioni dei docenti, dimostrando notevoli capacità di comunicazione verbale, non verbale e paraverbale e attenzione alla ricerca e validazioni delle fonti e dei dati.
L’esito del monitoraggio rivolto ai colleghi delle classi terze (allegato) è risultato particolarmente positivo: l’80% dei docenti ha ritenuto che il colloquio abbia rappresentato un valido strumento di valutazione sia dell’azione didattica della scuola che delle conoscenze e competenze degli alunni.
L’esperienza, ormai consolidata nell’istituto, ha confermato come il dibattito risulti un metodo straordinariamente formativo, che prepara a una cittadinanza davvero democratica e partecipativa; laddove è utilizzato in tutte le discipline, consente agli studenti, anche ai più fragili, di co-costruire la conoscenza.
Per questi motivi, l’esame finale di un percorso di studi può e dovrebbe essere declinato in una modalità controversiale.
Monitoraggio colloquio esame orale
• Disciplina/e insegnata/e: • Hai ritenuto efficace la modalità di colloquio orale dell’Esame di Stato adottata quest’anno? (situazione problema) Sì perché (possibile più di una risposta) • Ritieni che la modalità sia da riproporre per il prossimo anno scolastico? No perché (possibile più di una risposta) – Per molti ragazzi è risultato difficile problematizzare le questioni esaminate • Ritieni che sia importante sviluppare un apprendimento per situazione – problema in modalità pluri/interdisciplinare? |