I° Torneo Nazionale di Dibattito

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A Padova, dal 6 al 7 settembre 2014, presso il Collegio Universitario “Don Nicola Mazza”, si terrà il I° Torneo Nazionale di Dibattito. Sono state invitate sei squadre che hanno già partecipato a “progetti di dibattito sul territorio nazionale o in lingua italiana”. Ciascuna squadra, composta da 3 a 5 membri, raccoglierà perciò dei veterani della disputa. Il torneo prevede, nella fase eliminatoria, un girone all’italiana, cioè ogni squadra incontrerà tutte le altre. Il numero di vittorie e, a parità, i punteggi ottenuti stabiliranno le quattro finaliste. Queste poi si sconteranno in gare a eliminazione diretta, fino alla proclamazione del vincitore.

Il prof. Adelino Cattani, docente di Teoria dell’Argomentazione dell’Università di Padova e organizzatore dell’evento, ha dichiarato: «Questo Primo Torneo Nazionale di Dibattito “Palestra di botta e risposta” si svolge dopo i fatidici nove anni oraziani di esperienze e nel formato “Patavina Libertas”. La libertà di dire e il coraggio di parlare, ciò che in Grecia andava sotto il bel nome di parresia, vanno contemperati e compensati con un’altra parolina greca, l’isegoria, la possibilità paritetica di esprimersi. Per questo è decisivo impadronirsi delle regole e delle mosse del dibattito. A ciò si ispira il formato patavino dei tornei di dibattito formativo attivati a Padova dal 2006,  intitolato “Patavina libertas”, mutuando il motto di questa antica università: “Universa universis patavina libertas”, libertà di esprimersi piena e per tutti, in una “Palestra di botta e risposta”».
I temi del Torneo che saranno oggetto delle dispute sono assai intriganti. Ciascuna squadra dovrà prepararsi a sostenere sia la tesi pro, che quella contro. Eccoli di seguito:
– L’immagine femminile, nella pubblicità, deve essere più realistica?
– La tecnologia garantirà un’uguale opportunità d’accesso all’educazione?
– Il principio di precauzione è più controproducente che conveniente?
– I Comandamenti sono principi superati o ancora validi?

Come sempre, nelle dispute, si tratterà di essere capaci di argomentare, di evitare gli argomenti fallaci e di saperli neutralizzare se presenti nel discorso altrui, e bisognerà mostrare competenza sia nei contenuti esposti, sia nelle strategie argomentative e nella comunicazione non verbale. Bisognerà saper tenere il giusto mezzo: un’erudizione fine a se stessa sarà inutile, ma l’incompetenza e il pressappochismo saranno fatali; un certo agonismo sarà importante, mentre la remissività o l’eccessiva aggressività finiranno per infastidire i giudici. Insomma, bisognerà mostrare di saper fare, sapendo pensare.
Non resta che darci appuntamento a settembre per scoprire come finirà, in attesa della nuova edizione delle Romanae Disputationes, che quest’anno avranno a tema la libertà. Il prossimo anno scolastico si profila dunque ricco di avvenimenti e di sfide di alto livello.

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Gian Paolo Terravecchia

Cultore della materia in filosofia morale all’Università di Padova, si occupa principalmente di filosofia sociale, filosofia morale, teoria della normatività, fenomenologia e filosofia analitica. È coautore di manuali di filosofia per Loescher editore. Di recente ha pubblicato: “Tesine e percorsi. Metodi e scorciatoie per la scrittura saggistica”, scritto con Enrico Furlan.

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