I dati di 
una crisi 
globale

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Un rapporto dell’UNICEF sul malessere delle nuove generazioni delinea una situazione preoccupante: una sintesi. Dal Dossier del numero 23 de La ricerca, “Mal di scuola”
L’interno del palazzo The Hive, della Nanyang Technological University di Singapore (foto glassdoor).

Nel mondo almeno il 13% delle persone di età compresa tra 10 e 19 anni vive con un disturbo di salute mentale diagnosticato: disturbi d’ansia, disturbi depressivi, schizofrenia, disturbo bipolare, disturbi alimentari, disturbi dello spettro autistico, disturbo da deficit di attenzione/iperattività, disturbo della condotta, disabilità intellettiva idiopatica dello sviluppo e altri disturbi mentali.

L’ansia e la depressione costituiscono oltre il 40% dei disturbi della salute mentale tra i giovani (tra i 10 ei 19 anni), seguiti da disturbi della condotta (20,1%) e dal Disturbo da deficit di attenzione e iperattività (19,5%).

L’autolesionismo è tra le principali cause di morte fra gli adolescenti. Rappresenta la quarta causa di morte dei giovani tra i 15 ei 19 anni, dopo gli incidenti stradali, la tubercolosi e la violenza interpersonale. Nell’Europa orientale e nell’Asia centrale è la principale causa di morte per i giovani di quella fascia di età, e la seconda causa più alta nell’Europa occidentale e nel Nord America.

Il disagio psicologico tra i giovani sembra aumentare. I tassi di depressione in un campione rappresentativo a livello nazionale di adolescenti statunitensi (di età compresa tra 12 e 17 anni) sono aumentati dall’8,5% dei giovani adulti al 13,2% tra il 2005 e il 2017.

Disturbi emotivi

I disturbi emotivi sono molto comuni tra gli adolescenti. I disturbi d’ansia (che possono comportare panico o eccessiva preoccupazione) sono i più diffusi in questa fascia di età e più comuni tra gli adolescenti più grandi che tra quelli più piccoli. Si stima che il 3,6% dei ragazzi fra i 10-14 anni e il 4,6% fra i 15 e i 19 soffrano di un disturbo d’ansia. La depressione si manifesta nell’1,1% degli adolescenti tra i 10 e i 14 anni e nel 2,8% di quelli tra 15 e 19 anni. Depressione e ansia condividono alcuni degli stessi sintomi, inclusi cambiamenti di umore rapidi e inaspettati.

Disturbi
 comportamentali

I disturbi comportamentali sono più comuni tra gli adolescenti più giovani rispetto a quelli più grandi. Il disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD), caratterizzato da difficoltà a prestare attenzione, vivacità e impulsività eccessive e non appropriate all’età, si verifica nel 3,1% dei giovani di età compresa tra 10 e 14 anni e nel 2,4% di quelli di età compresa tra 15 e 19 anni1. Il disturbo della condotta (che include sintomi di comportamento distruttivo o provocatorio) si verifica tra il 3,6% dei giovani di 10-14 anni e il 2,4% di quelli di età compresa tra 15 e 19 anni. I disturbi comportamentali possono avere un impatto fortemente negativo sull’istruzione degli adolescenti e i disturbi della condotta possono sfociare in comportamenti criminali.

Problemi alimentari

I disturbi alimentari, come l’anoressia nervosa e la bulimia nervosa, emergono comunemente durante l’adolescenza e la giovane età adulta. Comportano comportamenti alimentari anormali e una eccessiva preoccupazione per il cibo, accompagnati nella maggior parte dei casi da preoccupazione per il peso e la forma corporea. L’anoressia nervosa può portare a morte prematura, spesso a causa di complicazioni mediche o di suicidio, e si accompagna a una mortalità più elevata rispetto a qualsiasi altro disturbo mentale.

Psicosi

Le condizioni che includono sintomi di psicosi emergono più comunemente nella tarda adolescenza o nella prima età adulta. I sintomi possono includere allucinazioni o deliri. Queste esperienze possono compromettere la capacità di un adolescente di partecipare alla vita quotidiana e all’istruzione, e spesso portano a stigma o a violazioni dei diritti umani.

Suicidio e autolesionismo

Come già detto, il suicidio è la quarta causa di morte negli adolescenti più grandi (15-19 anni). I fattori di rischio legati a suicidio sono molteplici e includono l’uso di alcol, abusi durante l’infanzia, lo stigma contro la ricerca di aiuto, le barriere all’accesso alle cure.

Comportamenti 
a rischio

Molti comportamenti che comportano un rischio per la salute, come l’uso di sostanze psicoattive o comportamenti sessuali rischiosi, iniziano durante l’adolescenza. Rappresentano una strategia (negativa) per far fronte alle difficoltà emotive e hanno un grave impatto sul benessere mentale e fisico di un adolescente.

Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, a livello mondiale, la prevalenza del consumo episodico intenso di sostanze stupefacenti tra gli adolescenti tra 15 e 19 anni era del 13,6% nel 2016, con i maschi più a rischio1.

L’uso di tabacco e cannabis rappresenta un’ulteriore preoccupazione. Molti fumatori adulti hanno fumato la prima sigaretta prima dei 18 anni. La cannabis è la droga più utilizzata tra i giovani: circa il 4,7% dei giovani di età compresa tra 15 e 16 anni ne ha fatto uso almeno una volta nel 20182.

La perpetrazione di violenza è un comportamento a rischio che può aumentare la probabilità di un basso livello di istruzione, lesioni, coinvolgimento in reati o morte. La violenza interpersonale è stata classificata tra le principali cause di morte dei ragazzi adolescenti più grandi nel 20193.

Nonostante la sempre maggiore attenzione all’importanza della salute mentale, mancano dati empirici completi. I dati attualmente utilizzati per estrapolare le stime di prevalenza dei disturbi mentali adolescenziali si basano su pochi studi, che spesso utilizzano campioni piccoli e non rappresentativi, offrendo solo un’istantanea molto ristretta della situazione attuale. L’entità reale dei disturbi di salute mentale tra gli adolescenti potrebbe essere più grave di quanto suggeriscono le stime a disposizione.

 

Tratto da: UNICEF, The State of the World’s Children, 2021, consultabile all’indirizzo: https://www.unicef.org/re]ports/state-worlds-children-2021.

Traduzione di Francesca Nicola


NOTE

1. WHO, Global status report on alcohol and health, 2018.

2. WHO, World Drug Report, 2020.

3. WHO, 2019 Global Health Estimates (GHE), 2020.

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