Dalla fine degli anni Ottanta il regista finlandese Aki Kaurismäki si è imposto all’attenzione della critica e del pubblico con una serie di film sorprendenti e originali. Il suo cinema raffinato e malinconico esprime una poetica dai toni surreali e ironici, stranianti e disorientanti. La sua attenzione è sempre attratta da storie popolate da individui solitari e anticonformisti, che vivono ai margini della società.
Foglie al vento è l’ultimo capitolo di questo viaggio nell’animo umano degli ultimi. Il film è il racconto disilluso e poetico di due vite silenziose, invisibili e precarie, che s’incrociano una sera per caso, per poi perdersi e ritrovarsi.
Holappa è un manovale con problemi di alcolismo che lavora saltuariamente in officine meccaniche e cantieri. La triste monotonia della sua vita è rotta solo da qualche serata a bere birra in compagnia di un compagno di lavoro. Ansa è una giovane donna che lavora in un supermercato, ma viene licenziata quando la guardia giurata scopre che porta a casa della merce scaduta destinata al macero, per cercare di risparmiare qualcosa sul suo misero stipendio.
Il loro incontro, in un locale di karaoke e una serata al cinema, sembra essere il preludio a una storia d’amore, forse l’ultima e inattesa occasione per uscire da un algido isolamento esistenziale. Ma tra numeri di telefono smarriti, disavventure lavorative e alcol, il destino sembra non far altro che allontanare i percorsi delle vite di Holappa e Ansa. Storie che si sfiorano timidamente all’interno di un mondo corrotto e disumano.
In questo disarmante panorama, solo povere esistenze ai margini della società sembrano aver conservato un’autenticità e una spontaneità innocente, intrisa della consapevolezza dell’ineluttabile sofferenza della condizione umana. Le inquadrature statiche e fredde, giustapposte in un montaggio trasparente e dalle geometrie quasi spietate, costringono i personaggi in desolati e angoscianti tableaux vivant. La narrazione rarefatta trova forza espressiva nei lunghi silenzi, negli sguardi vuoti, senza speranza. L’iconografia scarna ed essenziale, basata sui toni cromatici dell’azzurro e dell’amaranto, disegna una dimensione spaziale ispirata a un passato disorientante, lontano e atemporale. Solo i bollettini della guerra in Ucraina, diffusi da una vecchia radio, ci ricordano una contemporaneità tanto assente, quanto cupa e angosciante.
Il film è disseminato dai richiami metalinguistici di locandine di famosi capolavori della storia del cinema, che trascendono la semplice citazione per accompagnare con il loro valore semantico e simbolico le vicende dei protagonisti.
Kaurismäki mette in scena un mondo di incolmabili distanze, popolato da sconfitti che si sono ormai arresi al destino e non chiedono più nulla all’esistenza. Vite anarchiche e dimenticate, disperse e malinconiche come le note di Les Feuilles Mortes di Jacques Prevert-Joseph Kosma.
Foglie al vento
Un film di: Aki Kaurismäki
Con: Alma Pöysti, Jussi Vatanen, Martti Suosalo, Alina Tomnikov, Janne Hyytiäinen
Produzione: Finlandia 2023
Durata: 81 minuti