
Saranno 21 i lungometraggi in concorso al Festival (qui il sito ufficiale) per la Palma d’Oro, affiancati da numerose altre opere presentate nelle sezioni collaterali: Un Certain Regard, Quinzaine des Cinéastes, Séances de minuit o fuori concorso.
Per ora l’unico vincitore certo è Robert De Niro. Durante la cerimonia d’apertura del 13 maggio, l’attore statunitense riceverà la Palma d’Oro alla carriera, a suggello di un percorso artistico costellato da interpretazioni indimenticabili, frutto di collaborazioni con alcuni dei più importanti registi della storia del cinema.
Senza avere ancora visto un fotogramma, è sempre molto difficile fare previsioni su quali saranno i film più apprezzati dalla critica e dalla Giuria. Tuttavia abbiamo scelto di segnalare all’attenzione degli appassionati le opere in concorso che sulla carta sembrano essere più interessanti.
Cominciamo con il film di Jean-Pierre e Luc Dardenne, da sempre affezionati al Festival di Cannes e che si sono già aggiudicati la Palma d’Oro nel 1999 con Rosetta e nel 2005 con L’enfant. Attenti osservatori del mondo contemporaneo, i due registi belgi hanno sempre firmato opere d’impegno sociale, riservando una particolare attenzione alle situazioni esistenziali difficili o marginali, spesso dimenticate o rimosse dal racconto mainstream. Grazie alla loro sensibilità e a una regia volutamente essenziale e quasi documentaristica, portano sul grande schermo storie in grado di emozionare e far riflettere sulla realtà quotidiana dei nostri tempi. Il film Jeunes mères racconta la storia di Jessica, Perla, Julie, Ariane e Naïma, cinque ragazze che vivono in una casa d’accoglienza, dove trovano l’aiuto per affrontare l’esperienza di giovani madri adolescenti, coltivando la speranza di una vita migliore per loro e i loro figli.
Jafar Panahi torna a Cannes per presentare il suo nuovo film A Simple Accident. Il regista iraniano ha dovuto affrontare nel corso degli ultimi decenni una vera e propria persecuzione da parte del regime di Teheran, con numerosi arresti a causa dei contenuti delle sue opere non in sintonia con l’ideologia governativa. Forse anche per questo motivo, il suo ultimo film è ancora avvolto nel mistero. Si tratta di un giallo tutto da scoprire, che prende le mosse da un piccolo episodio da cui discendono conseguenze inaspettate.
Wes Anderson porta sulla Croisette il suo nuovo film: The Phoenician Scheme. La sua poetica si distingue per le colte citazioni dei generi tradizionali, rivisitati in modo personale attraverso un ironico disincanto, un’estetica cromatica originale e una composizione figurativa precisa e rigorosa. Da I Tenenbaum a Moonrise Kingdom, da Gran Budapest Hotel ad Asteroid City, il suo cinema rappresenta un viaggio fantastico in una realtà parallela. Con The phoenician scheme fonde una storia di spionaggio con la commedia, per raccontare lo strano rapporto di un padre e una figlia tra colpi di scena e imprevisti. Tra gli interpreti: Benicio Del Toro, Bill Murray e Scarlett Johansson.
La giovane regista francese Julia Ducournau è da sempre legata al Festival di Cannes. Sulla Croisette ha presentato nel 2011 il suo primo cortometraggio Junior, nel 2016 è tornata a Cannes con Raw-Una cruda verità e nel 2021 si è aggiudicata la Palma d’Oro con Titane. Alpha è un inquietante e drammatica avventura ambientata in una città ispirata agli scenari delle metropoli statunitensi contemporanee. Protagonista è una bambina che si trova improvvisamente di fronte al pericolo di un’epidemia e alle sue mortali conseguenze.
L’attrice francese Hafsia Herzi si presenta a Cannes in veste di regista con il film La petite dernière. La figlia più giovane di una famiglia di origini algerine deve affrontare la complessa integrazione nella società francese, tra difficoltà sociali, problemi di fede religiosa e conflitti familiari. Un percorso di vita per affermare la sua personalità e costruirsi un’esistenza indipendente.
Per gli amanti della storia del cinema, segnaliamo infine l’opera di Richard Linklater Nouvelle Vague. Il film racconta i retroscena della produzione del film Fino all’ultimo respiro di Jean-Luc Godard, vero manifesto poetico del movimento della Nouvelle Vague. Un capolavoro che ha cambiato la storia del cinema.