Dopo due anni di pandemia, che hanno costretto l’annullamento dell’edizione del 2020 e lo slittamento di quella del 2021, finalmente la 75° edizione del Festival di Cannes ritrova la sua consueta collocazione nel calendario dei grandi eventi del Cinema. L’appuntamento è sulla Croisette dal 17 al 28 maggio. Quest’anno la giuria, presieduta dall’attore francese Vincent Lindon, sarà composta dall’attrice Noomi Rapace, dal regista Jeff Nichols, dal regista Ladj Ly, dalla regista Rebecca Hall, dall’attrice Deepika Padukone, dall’attrice Jasmine Trinca, dal regista Joachim Trier e dal regista Asghar Farhadi.
Il programma della Selezione Ufficiale presenta molti film interessanti; abbiamo scelto quelli imperdibili, da segnare in agenda e andare a vedere poi al cinema.
Il regista giapponese Kore-Eda Hirokazu, già autore dei bellissimi Ritratto di famiglia con tempesta (2016) e Un affare di famiglia (2018), tutti e due presentati a Cannes, porta sulla Croisette la sua ultima opera: Broker. Il film torna sul tema della famiglia, da sempre al centro della sua ricerca poetica, e sul complesso intreccio delle relazioni di sangue e affettive, che non sempre coincidono. In una notte piovosa, una giovane donna abbandona un neonato. Il bambino viene trovato da due uomini, che cercano di trovare una famiglia interessata ad adottarlo.
David Cronenberg, uno dei maestri del cinema contemporaneo, capace di prevedere con visionaria lucidità gli scenari futuri della nostra società, porta a Cannes Crime of the future, interpretato da Viggo Mortensen, Léa Seydoux e Kristen Stewart. Il regista continua la sua riflessione sul corpo e i suoi mutamenti, oggetto privilegiato della sua riflessione fin dai tempi di Videodrome (1983), La mosca (1986), Inseparabili (1988) e Crash (1996). In un mondo avveniristico e sintetico, anche il corpo umano è in evoluzione. L’artista Saul Tenser mette in scena spettacolari e inquietanti performance d’avanguardia sulla mutazione dei propri organi, prima tappa di un futuro e straniante cambiamento della specie.
Il maestro del cinema coreano Park Chan-Wook, autore di capolavori assoluti come Old Boy (2003), Lady Vendetta (2005), Thirst (2009) e Mademoiselle (2016), presenta il suo nuovo film Decision to leave. Come sua consuetudine, reinterpreta il genere noir e poliziesco portando in luce i lati oscuri e i sentimenti estremi e contradditori dell’animo umano. Il detective Hae-Joon indaga sulla misteriosa morte di un uomo. Le indagini lo portano a sospettare della sorella del defunto, per la quale prova una forte attrazione che lo inquieta e destabilizza.
Altro film da non perdere è R.M.N. del regista romeno Christian Mungiu, già vincitore a Cannes con 4 mesi, 3 settimane, 2 giorni (2007), che porta sullo schermo una vicenda familiare. Al centro della storia c’è il disagio di un padre che lavora in Germania, e che quando torna a casa in Transilvania si trova spaesato di fronte a un figlio che non sta vedendo crescere e a un padre che sta invecchiando. Ai problemi personali si sommano quelli sociali, legati a una realtà in rapido mutamento.
I fratelli Jean-Pierre e Luc Dardenne, sensibili cantori del disagio della società contemporanea, degli ultimi e degli emarginati, da sempre affezionati al grande schermo di Cannes, dove hanno presentato con successo quasi tutti i loro film, da Rosetta (1999) a L’enfant (2005), da Il silenzio di Lorna (2008) a Due giorni una notte (2014), fino a Le Jeune Ahmed (2019), quest’anno presentano Tori et Lokita, una storia d’immigrazione ambientata in Belgio. Un ragazzino e un’adolescente venuti da soli in Europa dall’Africa scoprono la solidarietà dell’amicizia per cercare di superare la difficile situazione di esiliati in una terra straniera.