Nato come un evento dalla vocazione popolare, destinato a coinvolgere tutta la città con una programmazione diffusa, nel corso degli anni La Festa del Cinema di Roma si è via via trasformata in un vero e proprio Festival, con accenti sempre più glamour. Nonostante questa progressiva mutazione d’immagine, la manifestazione ha saputo conservare la sua natura originaria e la capacità di animare l’intera città con proiezioni in numerose sale: il MAXXI, la Casa del Cinema, il Cinema Giulio Cesare, il Cinema Adriano, il Teatro Palladium, il Teatro Olimpico, il Nuovo Cinema Aquila, e la Multisala Andromeda. Il ricco programma è suddiviso in diverse sezioni: la selezione ufficiale Concorso Progressive Cinema-Visioni per il mondo di domani e le rassegne Freestyle Film, Arts, Grand Public, Serie, Special Screenings, Best of 2024. In questo ampio panorama abbiamo selezionato i film più originali e interessanti.
Bound in Heaven segna il brillante esordio alla regia di Huo Xin, uno dei più talentuosi sceneggiatori del cinema cinese contemporaneo. L’opera affronta temi non convenzionali, come la violenza domestica e la situazione della sanità statale, argomenti di carattere sociale esplorati con uno sguardo tanto sensibile quanto severo e implacabile. La solida capacità narrativa di Huo Xin si traduce in una scrittura cinematografica originale e ricercata, che mette in scena un drammatico spaccato della realtà quotidiana della Cina.
Greedy People, del regista statunitense Potsy Ponciroli, è un noir ispirato alle atmosfere surreali e sarcastiche del cinema dei fratelli Coen. Un poliziotto appena arrivato a Providence-Rhode Island si trova a fare i conti con una sonnolenta città in cui non accade mai nulla. Saranno un omicidio e la scoperta di una refurtiva di un milione di dollari a dare una scossa alla sua vita e a catapultarlo in una sequenza di assurde situazioni, punteggiate da flash back e dalle imprese di una sgangherata banda di maldestri malavitosi.
La nuit se traîne è uno splendido thriller firmato dal giovane regista belga Michiel Blanchart. Ambientato in una Bruxelles notturna e cupa, racconta le vicende di Mady, un ragazzo che di giorno studia e di sera lavora come fabbro per guadagnare qualche soldo. Una notte viene chiamato per aprire la porta di casa di una ragazza che dice d’aver perso le chiavi. Inizia così un misterioso e cupo incubo, che lo trascina nel vortice di una pericolosa fuga in strade deserte, locali notturni, metropolitane e stazioni ferroviarie. Una caduta agli inferi popolata da bande criminali spietate e senza scrupoli. Le sequenze da noir metropolitano e il montaggio sincopato e tagliente donano al film un ritmo serrato e un’atmosfera angosciante.
McVeigh, realizzato da Mike Ott, ci riporta a una delle pagine nere della recente storia degli Stati Uniti. Nel 1995 un furgone esplode davanti all’Alfred P. Murrah Federal Building di Oklahoma City, provocando 168 morti e più di 600 feriti. Il responsabile è Timothy McVeigh, un reduce della Guerra del Golfo, suprematista e amante delle armi, che vuole vendicare l’assedio della Polizia federale a Waco contro la setta dei Davidiani. Un film di straordinaria attualità, girato con il ritmo di un thriller e con un’adesione alla realtà quasi documentaristica.
I Am Martin Parr di Lee Shulman è il ritratto cinematografico di una delle personalità più dirompenti e rivoluzionarie del mondo della fotografia contemporanea. Come dichiara lo stesso artista: «una buona foto è quella che racconta una storia, che ha un’energia che attrae lo spettatore». Un principio applicato con rigore, e che ha condotto Martin Parr a raccontare con spirito critico la società dei nostri tempi, mettendo in risalto le distorsioni del consumismo neoliberista e gli aspetti più contradditori e tragici della realtà. Un’opera imperdibile per conoscere il lavoro e il pensiero di un grande artista.
Reading Lolita in Tehran è il nuovo film di Eran Riklis, già autore di La sposa siriana e Il giardino dei limoni. L’opera è ispirata al romanzo di Azar Nafisi (2003) ed è ambientata in Iran, nel periodo seguente alla rivoluzione di Khomeini del 1979. La storia racconta le vicende di una coppia di iraniani, lui ingegnere civile e lei professoressa di letteratura angloamericana, che decide di tornare a Teheran. Azar porta con sé molti libri di Francis Scott Fitzgerald, Nabokov, Henry James, Jane Austen e altri autori invisi al nuovo regime. I suoi tentativi di insegnare letteratura in un clima sempre più soffocante e intollerante le procureranno molti problemi.
Italo Calvino nelle città è il terzo capitolo della serie di documentari di Davide Ferrario, che racconta le grandi personalità della letteratura italiana del Novecento. Dopo le opere dedicate a Primo Levi e Umberto Eco, è la volta di Italo Calvino. L’incipit del documentario è una frase dello stesso scrittore: «L’unica cosa che vorrei insegnare è un modo di guardare, cioè di essere in mezzo al mondo», che ben riassume la filosofia del grande autore. Le città di Calvino sono quelle reali della sua vita, ma anche quelle invisibili della sua poetica.
Blitz Steve. Il regista inglese Steve McQueen, da sempre attento interprete della società e attratto dai momenti cruciali dalla storia moderna, dopo aver firmato Occupied City (2023), torna sul tema della Seconda guerra mondiale per raccontare una vicenda privata, che diventa metafora di un tragico periodo storico. Rita abita a Londra, e in seguito ai continui bombardamenti della città, decide di mandare il figlio George in campagna per cercare di proteggerlo dai pericoli della guerra. Ma il bambino non accetta la decisione della madre e intraprende un coraggioso e rocambolesco viaggio per tornare a casa.