Dirlo con l’arte

Tempo di lettura stimato: 1 minuto
Forse solo il linguaggio degli artisti può riuscire a comunicare con le future e lontane generazioni.

Oltre alla “Casta Sacerdotale Atomica” proposta da Thomas Albert Sebeok, altre soluzioni sono state proposte. La più originale, che al momento sembra essere preferita dal DOE, consiste nell’installazione di una serie di monumenti alti sei metri, scolpiti a forma di piramide nel granito locale, con in cima un’incisione che riproduca il volto angosciato del celebre quadro L’urlo di Edvard Munch.

L’assunto alla base di questa scelta è che il volto dipinto dal pittore norvegese rappresenti un simbolo universale, resistente ai millenni, capace di comunicare angoscia a chiunque ne venga a contatto e a spingerlo così a tenersi lontano dal luogo in cui si trova.Curiosamente, lo storico d’arte Robert Rosenblum ha sostenuto che l’espressione così caratteristica della figura nel dipinto derivi in realtà dalle fattezze di una mummia peruviana che Munch ebbe modo di osservare a Parigi, al Musée de l’homme. Il dipinto nascerebbe quindi egli stesso come ricerca di un’espressione universale dell’angoscia.

Condividi:

Martina Pasotti

Redattrice de “La ricerca”.

Contatti

Loescher Editore
Via Vittorio Amedeo II, 18 – 10121 Torino

laricerca@loescher.it
info.laricerca@loescher.it