Negli ultimi dieci anni il nostro Paese ha registrato un progressivo cambiamento dei comportamenti di consumo di alcol. Appare infatti sempre meno diffuso il tradizionale modello basato sull’assunzione quotidiana di vino durante i pasti, che tuttavia persiste nella popolazione adulta e anziana, mentre si consolida il consumo occasionale e al di fuori dei pasti [Relazione del ministro della salute al parlamento sugli interventi realizzati ai sensi della legge 30.3.2001 n. 125, Legge quadro in materia di alcol e problemi alcol correlati.] Un fenomeno che ormai desta preoccupazione, soprattutto per i più giovani, è il cosiddetto binge drinking, che comporta l’assunzione di numerose unità alcoliche al di fuori dei pasti in un breve arco di tempo, con gravi rischi per la salute e la sicurezza non solo del singolo bevitore ma anche dell’intera società.
La regione europea risulta essere l’area del mondo con i più alti livelli di consumo di alcol e di danni alcol-correlati.Al fine di prevenire nella popolazione italiana l’esposizione a rischi per la salute del singolo bevitore e per la sicurezza sociale – soprattutto in relazione agli incidenti stradali, agli incidenti sul lavoro e alle violenze di vario genere – è molto importante monitorare attentamente i comportamenti di consumo a rischio e quindi individuare interventi di Sanità Pubblica mirati al loro contenimento.
A questo scopo è utile consultare i resoconti periodici dell’Organizzazione Mondiale della Sanità su alcol e salute, in cui sono analizzati i dati disponibili sul consumo, le conseguenze e gli interventi politici a livello mondiale, nazionale e regionale in oltre 100 Paesi.