Dopo la lunga pausa estiva, sempre più povera d’uscite interessanti, finalmente gli appassionati potranno cominciare avere un assaggio dei film che saranno in sala già a partire dai primi mesi dell’autunno. I più fortunati magari riusciranno anche a spendere gli ultimi giorni di ferie per una breve trasferta cinematografica al Lido. Se ci si organizza bene, può bastare anche una sola giornata per vedere in anteprima 3 o 4 film. In questo caso, il consiglio è di scegliere le opere delle sezioni collaterali, che difficilmente riescono poi ad affacciarsi ai circuiti distributivi nazionali, purtroppo sempre più focalizzati su pochi grandi blockbuster americani. Programma alla mano, vediamo quali sono i film in concorso da segnare in agenda per i prossimi mesi.
Cominciamo con Les Frerès Sisters del regista francese Jacques Audiard. Tra i più importanti autori contemporanei, negli ultimi anni ha firmato Il profeta (2009), Un sapore di ruggine e ossa (2012) e Dheepan (2015). C’è grande attesa attorno al suo nuovo film, un insolito western ambientato in California durante la corsa all’oro. Due fratelli accettano d’uccidere un cercatore, ma la missione non si rivelerà così semplice.
The Ballad Of Buster Scruggs, nato del genio creativo dei fratelli Coen come progetto per una serie Tv ambientata nel vecchio West, approda a Venezia nella forma di lungometraggio. Da vedere con curiosità, accompagnata da un pizzico di scetticismo.
Il regista messicano Alfonso Cuaròn, dopo una serie d’incursioni nelle grandi produzioni hollywoodiane, torna a un cinema più intimista con Roma. È la storia di una famiglia messicana degli anni ’70, girata in uno splendido bianco e nero d’altri tempi.
Mentre in Italia sembra sempre difficile fare i conti con il ventennio della dittatura fascista, il regista tedesco Florian Henckel Von Donnersmarck, autore di Le vite degli altri (2007), con il suo ultimo film, Werk Ohne Autor, apre una riflessione privata e intima sul passato oscuro e tragico della Germania.
Il regista inglese Mike Leigh, da sempre sensibile interprete dei sentimenti umani e attento osservatore della società, con la sua ultima fatica Peterloo ci porta nell’Ottocento, per raccontarci un tragico episodio della storia inglese.
Julian Schnabel e il suo cinema hanno sempre avuto un rapporto privilegiato con tutte le forme d’espressione artistica. Così dopo Basquiat (1996), Prima che sia notte (2000) e Lou Reed’s Berlin (2007), con At Eternity’s Gate si misura con la figura di Vincent Van Gogh e con il prolifico periodo della sua vita artistica, durante il soggiorno ad Arles.
Il regista giapponese Shinya Tsukamoto, creatore della saga di Tetsuo e autore di capolavori come Bullet Ballet (1998), A snake of june (2002), Nightmare detective (2006), arriva a Venezia con il suo nuovo film Zan. È la storia di un samurai nel Giappone della metà dell’Ottocento, alle prese con il turbolento periodo di passaggio dall’epoca e dalla cultura feudale alla modernità.