La neve e la sua rimozione; i musei e le loro code; i cappotti e le loro contromarche: viaggio nella capitale russa, tra passato – recente e meno – e presente.
Il documentario di Mark Cousins, uscito in poche sale prima di Natale, è l’affresco di una vita straordinaria, il ritratto di un artista poliedrico e coraggioso, che rivela la ricchezza del suo mondo interiore, il suo amore per ogni forma d’arte.
Del perché, invece dei grandi valori trasmessi dal mondo classico, abbiamo cercato nell’antichità le pezze d’appoggio per costruire identità politiche, nazionali e perfino razziali.
Ho fatto un esperimento in casa, con i miei bimbi: siamo partiti da cinque colori, poi da un disegno, che ho riordinato prima di riaprire il dialogo con il bimbo di cinque anni. È nata una storia.
Un saggio di Scuderi ricostruisce la genealogia del primo libertinismo europeo, tradizione di pensiero oggetto di un secolare pregiudizio denigratorio e che invece ha ancora molto da insegnare al nostro tempo.
In questo inizio d'anno, tra cinepanettoni indigesti e melasse di falsa bontà, c’è un film da non perdere assolutamente: Cold War del regista polacco Pawel Pawlikowski.
È uscito da poco l’ultimo film di Asghar Farhadi: nonostante la grande produzione internazionale e gli attori molto famosi, il film rimane coerentemente all’interno del perimetro del suo cinema.