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Attualità

Nell’antichità, l’altissimo livello della mortalità infantile, specie sino ai sette anni, imponeva ai genitori di non affezionarsi troppo ai neonati. Il fatto che diventare madri e padri sia un evento naturale induce a volte a dimenticare i fondamenti culturali su cui si basa ogni variante storica della genitorialità.

L’Amore lo troviamo poi espresso in altre materie, o almeno in altri contesti”. Questa frase – certamente criptica e tutto sommato inquietante – testimonia in realtà con molta efficacia lo sforzo titanico di una “candidata”, impegnata nella prova orale dell’Esame di Stato, di trovare collegamenti tra l’argomento scelto per la propria “tesina”, con cui la prova ha inizio, e quelli canonici, affrontati nelle tradizionali discipline di studi.

Al di là delle differenze religiose, Islam e Occidente sembrano convergere verso pratiche comuni. Ne è un esempio la banca islamica, simile alle nostre banche etiche.

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Il Pugilatore in riposo è un celebre bronzo greco, un originale dell’età ellenistica, alto 128 cm, conservato al Museo nazionale romano, a Roma. Il soggetto ritrae un pugile seduto, come dopo un incontro, le mani protette dai guantoni, il corpo muscoloso, la testa mossa da una rapida torsione verso sinistra e verso l’alto.
Norberto Bottani, nel suo recente Requiem per la scuola? Ripensare il futuro dell’istruzione, osserva che il servizio scolastico pubblico si legittima per due funzioni: quella educativa e quella politica. Vorrei di seguito discutere ciò che dice l’autore riguardo alla prima.

Ieri notte, sfilate di claxon qui a Zamalek per ricordare alla gente che oggi si doveva saltar giù dal divano. Poco prima della preghiera dell'alba, è addirittura passato il missa-harati. È un tizio in galabeia (la tunica tradizionale) che durante il ramadan passa a svegliare la gente e i bambini con la sua tabla (la darbuka, insomma quel tamburo a forma di fungo) per ricordare che è ora di mangiare. Beh, questa volta è passato per ricordare di scendere in piazza.

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Ci sono poesie coraggiose, che non temono il rischio di tracciare dei confini, di dire il limite al di qua del quale si barrica il poeta insieme ai suoi sodali. Al di là, lontani, possono andare – o rimanere – coloro i quali non condividono i valori che segnano la frontiera e dettano le regole della civile convivenza.
Oggi, come nell’antica Atene, non basta più essere sani, bisogna essere anche belli.

In cosa possiamo cercare di essere dei piccoli, piccolissimi Mandela.

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Un’intervista a Daniela Aigotti, che da anni insegna italiano agli stranieri e opera anche nell’ambito di associazioni di volontariato come l’ASAI.

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