Nel ruolo di Presidente della giuria è stato confermato Spike Lee, già scelto per l’edizione del 2020, che sarà coadiuvato nel suo lavoro dalla regista senegalese Mati Diop, dalla regista canadese Mylène Farmer, dall’attrice statunitense Maggie Gyllenhaal, dalla regista austriaca Jessica Hausner, dall’attrice francese Mélanie Laurent, dal regista brasiliano Kleber Mendonça Filho, dall’attore francese Taham Rahim e dall’attore sudcoreano Song Kang-ho.
Complice anche l’annullamento di molti eventi e la lunga sospensione delle uscite nelle sale, il programma della Selezione ufficiale è particolarmente ricco. Tra i 24 lungometraggi in concorso, abbiamo scelto gli 8 film che sulla carta si annunciano più interessanti.
Il regista statunitense Wes Anderson, dopo i successi di Moonrise Kingdom (2012) e Grand Budapest Hotel (2014), firma un’altra raffinata commedia. The French Dispatch racconta la storia dell’ultimo numero di una rivista statunitense pubblicata nella Francia del XX secolo. È una raccolta di episodi ambientati nelle atmosfere fantastiche e surreali di uno dei più visionari e originali registi del nostro tempo. Il cast è di sole prime stelle: Adrien Brody, Frances McDormand, Benicio Del Toro, Tilda Swinton e Bill Muray, solo per citare i più famosi.
Chi ama il cinema intimista, sapientemente costruito sull’analisi psicologica e sociale delle relazioni umane, non deve perdere il nuovo film del regista iraniano Asghar Farhadi: A Hero. Dopo aver firmato Una separazione (2011), Il passato (2013), Il cliente (2017) e Tutti lo sanno (2018), Farhadi racconta una disperata lotta contro il tempo. Rahim, in prigione per un debito, ha 48 ore di congedo dal carcere per cercare in tutti i modi di convincere il suo creditore a cambiare idea e a ritirare la denuncia nei suoi confronti.
Con il nuovo film, Tout s’est bien passé, il regista francese François Ozon affronta con delicata sensibilità la storia di una donna a cui il vecchio padre ha chiesto aiuto per congedarsi dalla vita dopo un ictus. È un toccante viaggio nei sentimenti e nella memoria di una complessa relazione padre-figlia.
Autore estremo, abituato a portare sullo schermo la realtà senza filtri e mediazioni, Bruno Dumont presenta a Cannes France. LIl regista francese ci porta dentro la vita di una giornalista televisiva alle prese con un lavoro da ritmi sempre più incalzanti e con una complicata vita privata.
Con il film Lingui, il regista Mahamat-Saleh Haroun racconta una storia ambientata nei sobborghi di N’djaména, la capitale del Ciad. Quando Amina scopre che la figlia adolescente Maria è incinta e vorrebbe abortire, si scontra con una società in cui l’interruzione di gravidanza è condannata dalla morale comune e dalle leggi dello Stato.
Dopo essersi aggiudicato Il Gran Premio della Giuria al Festival di Berlino 2021 con Gūzen to sōzō, il regista giapponese Ryusuke Hamaguchi presenta sulla Croisette il suo nuovo film: Drive My Car. Un regista di teatro, che sta vivendo un difficile periodo personale, accetta l’incarico di mettere in scena Zio Vanja di Anton Čechov in un teatro di Hiroshima. L’incontro con la giovane Misaki, l’autista personale messa a disposizione dalla produzione, lo porterà a fare i conti con il suo passato.
Il regista francese Jacques Audiard torna a Cannes con Les Olympiades. Un film ambientato nell’omonomo quartiere parigino, dove s’incociano le vite di tre amiche e un ragazzo, che tessono una rete di relazioni in un territorio ambiguo che sconfina dall’amicizia all’amore.
L’unica opera italiana in competizione è Tre Piani di Nanni Moretti. Il film è tratto dall’omonimo romanzo dello scrittore israeliano Eshkol Nevo e racconta le vicende di tre famiglie che abitano nello stesso palazzo. Dietro l’apparente quiete di un tranquillo milieu borghese si celano tensioni che intrecciano rapporti familiari dai risvolti insospettabili.