Cento anni fa si concludeva la Prima guerra mondiale, di cui continuano le celebrazioni con mostre, convegni e pubblicazioni. Quest’anno ricorre anche il centenario della spagnola, la devastante epidemia che si diffuse nel mondo dal 1918 al 1919 uccidendo milioni di persone e contagiandone circa un miliardo. L’influenza deve il suo nome al fatto che inizialmente ne parlarono solo i giornali spagnoli, non soggetti a censura poiché il paese non era coinvolto nella guerra. Molte ricerche scientifiche hanno cercato di individuare le origini del virus, e talvolta di ricostruirne i geni in laboratorio per poterne prevenire l’insorgenza. Pare comunque accertato che abbia avuto origine negli Stati Uniti, da cui si sarebbe poi diffuso in Europa attraverso le truppe al fronte: prima in Francia, quindi in Inghilterra e Italia e contemporaneamente in Cina e Giappone.
Molti importanti anniversari sono legati al 1968. Cinquant’anni fa si sviluppò quel movimento di protesta internazionale, oggi noto proprio come il Sessantotto, che raggiunse il suo apice nel maggio francese con la rivolta promossa dagli studenti di Parigi. Legato alla contestazione contro la guerra del Vietnam, il movimento si ribellava a ogni forma di autorità, mettendo in discussione la scuola e l’università, la famiglia, la società, i valori e le istituzioni tradizionali. Accompagnato da una serie di slogan ancora oggi molto noti, come «Il est interdit d’interdire» e «L’imagination au pouvoir», o riprendendo slogan già in voga negli Stati Uniti contro la guerra del Vietnam, come «Make Love, Not War», il movimento rivendicava anche una maggiore libertà sessuale, auspicando una trasformazione radicale della società. il Sessantotto venne definito come l’ultima battaglia che vide uomini e donne schierati insieme: da allora le strade si sarebbero divise.
Sempre nel 1968, con l’ascesa al potere di Alexander Dubček, ha inizio la Primavera di Praga, un periodo di riforme volte al conseguimento di una maggiore libertà della Cecoslovacchia posta sotto il controllo dell’Unione Sovietica. La Primavera di Praga venne soffocata dai carri armati sovietici: per protestare contro l’occupazione del paese da parte delle forze del Patto di Varsavia, nel gennaio 1969 lo studente Jan Palach, seguendo l’esempio dei monaci buddisti del Vietnam, si diede fuoco nella Piazza San Venceslao, diventando così il simbolo della contestazione.
Il 1968 vide anche il terremoto del Belice, quel violento sisma che colpì la Sicilia occidentale fra il 14 e il 15 gennaio e che mise in luce l’inefficienza del sistema per gestire sia l’emergenza sia la ricostruzione, tanto che per circa 40 anni gli sfollati continuarono a vivere in baracche di legno o di eternit. Una serie di iniziative (mostre, spettacoli teatrali, incontri) accompagneranno in Sicilia il ricordo del terremoto.
Andando più indietro nel tempo, il 2018 segna il quarto centenario dell’inizio della Guerra dei Trent’anni, quella serie di conflitti che sconvolse l’Europa centrale fra il 1618 e il 1648, e anche della discesa in Italia dei Longobardi di Alboino, avvenuta nel 568, 1450 anni fa.
Alcune ricorrenze sono legate a importanti personaggi. Nel 1868, 150 anni fa, nasceva l’ultimo degli zar, Nicola II Romanov. Costretto ad abdicare nel 1917, anche a seguito delle sconfitte militari del paese coinvolto nella Prima guerra mondiale, lo zar venne arrestato insieme alla sua famiglia. Dopo la Rivoluzione d’ottobre e l’ascesa di Lenin, nel 1918 Nicola II, i membri della sua famiglia e il suo seguito vennero fucilati. Nel 2000, nonostante alcune opinioni contrastanti, il Concilio dei Vescovi della Chiesa Ortodossa Russa ha deciso all’unanimità la canonizzazione dello zar e di tutta la sua famiglia.
Nel 1918 nasceva Nelson Mandela, protagonista della lotta contro l’apartheid in Sudafrica, incarcerato per 27 anni, Premio Nobel per la Pace nel 1993 e primo presidente nero del Sudafrica. Cinquant’anni fa, nel 1968, veniva ucciso a Memphis il pastore protestante Martin Luther King, sostenitore della non violenza e della causa dell’integrazione razziale negli Stati Uniti. Anch’egli Premio Nobel per la Pace, nel 1964, nel 1963 pronunciò il famoso discorso «I have a dream», tenuto davanti al Lincoln Memorial di Washington dopo una marcia di protesta. A quel tempo era presidente degli Stati Uniti John Fitzgerald Kennedy, il cui fratello Robert (Bob) Kennedy nel 1968, qualche mese dopo Martin Luther King, venne assassinato a Los Angeles durante la campagna per la sua candidatura alla presidenza degli Stati Uniti, Il 1968 vide anche la scomparsa di Padre Pio, ora San Pio da Pietrelcina, oggetto di pesanti attacchi da parte della gerarchia ecclesiastica e di una altrettanto imponente devozione popolare, e di Jurij Gagarin, astronauta sovietico e primo uomo a orbitare intorno alla Terra nel 1961, in piena guerra fredda: «La Terra è blu… che meraviglia. È bellissima». Da parte americana, nel 1968 la Nasa lanciò Apollo 8, missione del programma Apollo con equipaggio a bordo, la prima a lasciare l’orbita della Terra ed entrare in quella della Luna. Quello stesso anno Stati Uniti, Unione Sovietica e Regno Unito firmarono, insieme ad altri paesi, il Trattato di non proliferazione nucleare, emanato nel 1968 ed entrato in vigore nel 1970.
In campo letterario, nel 1618, 400 anni fa, nasceva il poeta inglese Richard Lovelace, sostenitore della monarchia e rappresentante della Cavalier Poetry, mentre 250 anni fa, nel 1768, usciva la prima edizione dell’Encyclopedia Britannica. Nel 1818 nasceva la scrittrice inglese Emily Brontë, sorella delle scrittrici e poetesse Charlotte e Anne, e famosa per il suo romanzo Cime tempestose (Wuthering Heights, 1847). Sempre nel 1818 usciva Frankenstein dell’autrice inglese Mary Shelley (Frankenstein; or, the modern Prometheus), caposaldo della letteratura gotica e considerato da alcuni studiosi come il primo romanzo di fantascienza. Incentrato sull’emozione della paura e sui limiti della scienza, il romanzo ha ispirato molte storie, sia in ambito letterario che cinematografico, e lo stesso nome “Frankenstein” è entrato nel linguaggio quotidiano e ha dato origine ad alcune espressioni colloquiali inglesi.
Il 1968 vide la scomparsa dello scrittore americano John Steinbeck, Premio Nobel per la Letteratura nel 1962, e dello scrittore e giornalista italiano Giovannino Guareschi, famoso autore di Don Camillo, l’agguerrito parroco sempre in contrasto con il sindaco comunista Peppone in un paesino della Bassa padana del dopoguerra. Le divertenti, ma profonde storie di Don Camillo vennero riprese in una serie di film con due grandi protagonisti, il francese Fernandel (che interpretava Don Camillo) e Gino Cervi (Peppone), che nel 1953 arrivarono a un passo dall’Oscar. Fu la CIA a bloccare il prestigioso riconoscimento: nel clima della guerra fredda non erano visti di buon occhio l’affetto e l’amicizia che legavano il prete e il sindaco comunista, al di là dei loro scontri politici. Nel 1968 ricorre anche l’anniversario della morte del grande poeta Salvatore Quasimodo, rappresentante dell’ermetismo e Premio Nobel per la Letteratura nel 1959.
Nel 1468, 550 anni fa, scompariva Johannes Gutenberg, inventore della stampa a caratteri mobili, a cui si deve lo sviluppo della stampa moderna. Nel 1568, 450 anni fa, nasceva il filosofo Tommaso Campanella e nel 1668 Giambattista Vico; mentre nel 1618 l’astronomo tedesco Keplero annunciava la terza legge che regola il movimento dei pianeti. Nel 1768, 250 anni fa, l’esploratore britannico James Cook iniziava la sua spedizione nell’Oceano Pacifico a bordo della HMS Endeavour.
Due secoli fa, nel 1818, nasceva Karl Marx, famoso autore del Capitale (Das Kapital, 1867), a cui quest’anno verranno dedicati incontri in tutto il mondo, mentre 150 anni fa, nel 1868, nasceva il linguista svizzero René de Saussure e scompariva il fisico francese Léon Foucault, il cui nome è legato agli studi sulla rotazione terrestre e al celebre esperimento del pendolo. Nel 1968 scompariva Carleton W. Washburne, noto pedagogista americano, responsabile della Sottocommissione all’Educazione nell’ambito della Commissione Ministeriale per la defascistizzazione nell’Italia del dopoguerra.
Il campo dell’arte presenta numerosi anniversari da celebrare. Nel 1418 veniva bandito il concorso per la costruzione della cupola di Santa Maria del Fiore a Firenze, realizzata da Filippo Brunelleschi, e nasceva nella stessa città lo scultore Agostino di Duccio. Nel 1468, 550 anni fa, nasceva a Vicenza un grande artista dimenticato dai suoi stessi concittadini, Valerio Belli, orafo e incisore. Amico di Michelangelo e Raffaello, era celebrato dai contemporanei, fra cui Palladio e Vasari, per il suo modo di intagliare il cristallo dall’interno della lastra. “Valerio Vicentino”, nome con cui era noto, lavorò per importanti committenti, come papa Clemente VII, e poteva permettersi una ricca collezione di arte antica e contemporanea, fra cui il famoso Autoritratto allo specchio convesso del giovane Parmigianino, oggi al Kunsthistorisches Museum di Vienna.
Nel 1518 veniva collocata sull’altar maggiore della Basilica dei Frari a Venezia l’immensa pala dell’Assunta di Tiziano, mentre nel 1568 nasceva Jan Bruegel il Vecchio, noto anche come Bruegel dei Velluti. Nel 1618 veniva costruito a Parma il Teatro Farnese, quasi completamente distrutto da un bombardamento alleato nel maggio del 1944 e ricostruito nel dopoguerra.
Centocinquant’anni fa, nel 1868, nascevano lo scultore milanese Adolfo Wildt e il pittore Giuseppe Pellizza da Volpedo, particolarmente noto per il dipinto Il quarto stato (1901); il pittore francese Edouard Vuillard; la ballerina francese Jane Avril, famosa attrazione del Moulin Rouge di Parigi e musa ispiratrice di Henri de Toulouse-Lautrec, e la ballerina e attrice spagnola nota come La Bella Otero.
Un secolo fa, nel 1918, nasceva Antonio Bueno e scomparivano il grande protagonista della Secessione viennese, il pittore Gustav Klimt, e il celebre esponente dell’Espressionismo, il pittore austriaco Egon Schiele; il 1968 vide la scomparsa di Lucio Fontana, di Tommaso Cascella e dell’inesauribile sperimentatore Marcel Duchamp.
Il 2018 segna il terzo centenario della nascita del compositore Giuseppe Scarlatti (1718); i 150 anni dalla scomparsa del compositore Gioachino Rossini (1868) e il centenario della morte del pianista francese Claude Debussy (1918). Il 24 dicembre del 1818, a Oberndorf in Austria, Franz Xaver Gruber suonava per la prima volta Stille Nacht, canto da lui composto per il sacerdote Joseph Mohr che ne aveva composto il testo; la nota versione italiana Astro del Ciel non è una traduzione dal tedesco, ma un testo originale scritto dal sacerdote lombardo Angelo Meli. Nel 1968 usciva Hey Jude dei Beatles e debuttava a Broadway il musical Hair, manifesto della cultura hippy e dell’opposizione alla guerra del Vietnam; nel 1979 Milos Forman ne avrebbe tratto un famoso film.
In campo cinematografico, un secolo fa nasceva in Svezia il regista Ingmar Bergman, a cui il Bergman Center di Faro dedica ogni anno una settimana di mostre e incontri.
Nel 1968 usciva 2001: Odissea nello spazio (2001: A Space Odyssey) di Stanley Kubrick, pietra miliare nella storia del cinema e inserito nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti; lo stesso anno usciva Il pianeta delle scimmie (Planet of the Apes) film di fantascienza diretto da Franklin J. Schaffner. Sempre nel 1968, nell’episodio Plato’s Stepchildren (tradotto in italiano con Umiliati Per Forza Maggiore) della serie originale di Star Trek, la NBC trasmetteva il primo bacio interrazziale della televisione americana, fra il Capitano James Tiberius Kirk (interpretato da William Shatner) e l’ufficiale addetto alle comunicazioni Nihota Uhura (l’afro-americana Nichelle Nichols).
Concludiamo con due anniversari, anche se non coincidono con una cifra tonda, come i centenari e i cinquantenari. Nel 1948, 70 anni fa, veniva ucciso il Mahatma Gandhi, profeta indiano della non violenza; entrava in vigore la Costituzione italiana e a Parigi le Nazioni Unite approvavano la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo.