Alfredo Casella (Torino, 25 luglio 1883 – Roma, 5 marzo 1947) è anzitutto protagonista anche dal punto di vista iconografico con le immagini della sua vita in una ricca mostra fotografica curata da Simone Solinas e da Fiamma Nicolodi. La musicologa e storica della musica, aperto l’album di famiglia, presenterà al pubblico l’iniziativa che darà il via al festival lunedì 11 aprile alle 17.30 nella Sala del Caminetto del Teatro Regio. Il programma è fitto e per l’intera durata delle due settimane si avrà modo di fare quotidianamente esperienza di musiche poco eseguite.
Inaugurare un festival a Torino (intitolato l’arte italiana di un musicista internazionale) significa anzitutto mettere in risalto il valore formativo che questa città ebbe per Casella, tratto che egli stesso sottolinea più volte nella sua autobiografia.
Egli debuttò undicenne come pianista e camerista (in Trio) al Circolo degli artisti torinese e, due anni più tardi, in veste di solista al Teatro Carignano. Visse in seguito fra l’Italia, Parigi e gli Stati Uniti. Nella capitale francese si trovò al centro di una vivacissima temperie culturale, circondato da scrittori come Gide, Cocteau, Paul Valéry, pittori come Degas e Odilon Redon.
L’appuntamento Chez Misia Sert (12 aprile, Teatro Vittoria, Unione Musicale), musa di questo ambiente parigino, affianca in un concerto-spettacolo Casella ai suoi colleghi e amici Ravel e Fauré, mentre il 16 aprile, sempre al Vittoria, riprende vita il sodalizio Casella-Stravinskij.
Alfredo Casella conobbe in anteprima la musica più avanzata della sua epoca, frequentando compositori come Debussy e Stravinskij (basti ricordare, ad esempio, che era presente alla memorabile la prima rappresentazione del Sacre du Printemps di Stravinskij al Teatro degli Champs-Elysées nel 1913), ma grazie a un percorso artistico autonomo e originale, Casella ha trovato la propria voce italiana in un contesto europeo e multiculturale, dando all’Italia una musica nuova e in linea col suo tempo.
Casella non si accontenta però di essere compositore e interprete di musica a lui contemporanea, ma è anche promotore di musiche e musicisti poco frequentatati nella sua epoca (come Mahler e Vivaldi), oltre che rielaboratore di partiture altrui.
A Torino l’opera di Alfredo Casella sarà presentata sotto tutti i profili.
Dalla celebre La donna serpente (1932), sotto la direzione di Gianandrea Noseda, prima il 14 aprile, ovvero “il teatro spettacoloso” tratto dalla fiaba di Carlo Gozzi – opera che sarà protagonista anche alle Fonderie Limone di Moncalieri in un reading-concerto per la regia di Valter Malosti (dal 19 aprile) – alla Favola di Orfeo, l’intima opera da camera, definita “puro classicismo di uno fra i miti più nobili dell’antichità” (11 aprile, Piccolo Regio Puccini, con la Filarmonica del Regio e l’Accademia Corale Stefano Tempia).
Sul versante sinfonico si ascolterà il concerto per violino interpretato da Domenico Nordio con l’Orchestra Nazionale Sinfonica della Rai e la Prima Sinfonia (15 aprile); mentre la versione orchestrale di Pupazzetti al Regio, diretta da Fabio Luisi, sarà seguita dalla prima esecuzione italiana di E, il Concerto per flauto e orchestra del compositore Luca Lombardi.
Rarissima e raffinata musica da camera sarà protagonista a Palazzo Barolo sabato 16 aprile (Associazione Concertante con guida all’ascolto di Attilio Piovano). Altrettanto di raro ascolto l’omaggio prestato dall’Associazione De Sono al Casella camerista e rielaboratore di musiche altrui, che sarà reso dal Quartetto Maurice e dal Trio Casella il 13 aprile al Piccolo Regio Puccini.
La prima assoluta del balletto ispirato a Sei personaggi in cerca d’autore, Uno, nessuno e centomila e La giara di Luigi Pirandello (ovvero la “Pirandello suite” appositamente commissionata) andrà in scena il 20 aprile al Piccolo Regio Puccini con la nuova coreografia di Massimiliano Volpini. Inserita contemporaneamente nel cartellone della Scuola all’opera del Teatro Regio, per le scuole superiori (età consigliata 13/18 anni), la “Pirandello suite” avrà anche orari di programmazione mattutini.
Al cinema Massimo si ascolteranno le Pagine di guerra. Cinque film musicali per orchestra (così il titolo originale) accompagnate dalla proiezione di documentari d’epoca e una selezione di scene cinematografiche ispirate alla novella La giara di Pirandello, a sua volta diventata balletto di Casella.
Si potrà conoscere inoltre la produzione saggistica, critica e autobiografica di Casella confluita in tre libri: l’autobiografia I segreti della giara, a cura di Giovanni Gavazzeni (il Saggiatore), le cronache musicali 1925-1946, La musica al tempo dell’aereo e della radio, a cura di Francesco Lombardi (EDT) e il primo libro apparso su Strawinski, scritto da Casella, a cura di Benedetta Saglietti e Giangiorgio Satragni, con la prefazione di Quirino Principe (Castelvecchi Editore). I curatori converseranno insieme a Gastón Fournier-Facio, in veste di moderatore, il 18 aprile alle 17.30 nella Sala del Caminetto del Teatro Regio.
Un convegno di studi metterà a confronto, sul tema Il tempo e la musica di Alfredo Casella, storici della musica, dell’arte e della cultura (12 aprile, 10.30) invitati a approfondire il poliedrico personaggio da diverse angolazioni. In occasione della prima, il 14 aprile (17.30, Piccolo Regio Puccini) Giorgio Pestelli introdurrà il pubblico all’ascolto dell’opera-fiaba La donna serpente.
Infine un evento off, al Circolo dei lettori, venerdì 8 aprile alle 18, a cura dell’Orchestra Polledro di Torino: la rievocazione del primo concerto pianistico dato dal giovane Casella nello stesso luogo dove si tenne centoventidue anni fa. Musiche di Bach, Haendel, Martucci, Sgambati, Weber.