Nuvole di carta #2 – Arrivano i Supereroi

Tempo di lettura stimato: 10 minuti
Il fumetto è un linguaggio particolare, in continua trasformazione, che si presta a essere considerato da vari punti di vista. In un precedente articolo (Nuvole di carta #1 – Introduzione al fumetto) abbiamo visto i suoi esordi a fine Ottocento, la prima fase del suo sviluppo e alcune tappe fondamentali del fumetto italiano.

 

Ma qual è la situazione del fumetto contemporaneo? Lo chiediamo ad Alessandro Del Linz, membro della redazione di Comicus, uno dei principali portali italiani dedicati al variegato mondo del fumetto, e precedentemente collaboratore di Mangaitalia.

Qual è, oggi, il panorama dei fumetti a livello internazionale?

Nel corso degli anni le mode sono in continua evoluzione. Soprattutto ciò che arriva dagli USA trova riscontro a livello internazionale, infatti l’industria del fumetto in America è ben consolidata da oltre 50 anni ed esporta i suoi prodotti in tutto il mondo. Non si tratta solo di fumetti in senso stretto, ma della creazione di veri e propri brand, basti pensare a personaggi come Spider-Man o Batman, oramai divenuti un’icona, un marchio che viene sfruttato a livello commerciale in vari settori: negli ultimi anni anche in campo cinematografico facendo conoscere i supereroi a chi ancora non li conosceva.
Ma il fumetto non parla solo inglese, molte altre nazioni hanno la loro scuola e i loro esponenti. Ci sono i manga provenienti dal Giappone o la Bande dessinée dei paesi francofoni o ancora l’Historietas proveniente dall’America Latina. Ovviamente anche l’Italia ha i suoi esponenti, sia sul territorio nazionale che in tutto il mondo.

 

Hai accennato al fumetto in Italia. Il nostro paese ha avuto grandi autori, qual è la situazione contemporanea?

L’Italia ha avuto autori che hanno lasciato il segno nel panorama della nona arte. Ricordiamo Benito Jacovitti, Gianluigi Bonelli, Romano Scarpa, Giorgio Cavazzano, Luciano Bottaro, Hugo Pratt, Max Bunker, Guido Crepax, Milo Manara a tanti altri. Le loro opere hanno fatto la storia del fumetto d’Italia facendolo conoscere in tutto il mondo.
Al giorno d’oggi nel nostro paese, accanto agli artisti affermati, si sono affiancati nuovi e “giovani” autori. C’è chi si è affermato formandosi in una scuola di fumetto e chi invece, grazie alle nuove tecnologie, si è fatto conoscere su internet. Uno degli autori italiani più apprezzati sia dalla critica che dal pubblico degli ultimi anni è stato Leonardo Ortolani grazie al suo Rat-Man. Nato come una parodia dei supereroi americani, inizialmente veniva autoprodotto per poi attirare gli interessi di Panini Comics, ovvero una delle case editrici più importanti in Italia. Giusto quest’anno Rat-Man è giunto al numero 100 raggiungendo un importante traguardo editoriale.

 

I fumetti americani coprono un’ampia fetta di mercato. Quali vanno per la maggiore e a che tipo di pubblico sono indirizzati? È ancora l’ora dei supereroi?

Negli States la quasi totalità dei fumetti venduti sono prodotti internamente. Basta andare a controllare le classifiche di vendita e si può subito notare come Marvel Comics (Spider-Man, X-Men, Capitan America, etc.) e DC Comics (Batman, Superman, etc.) dominino nelle prime posizioni. Come già detto, i supereroi sono diventanti un brand e ormai sono conosciuti a livello mondiale. L’Italia non fa eccezione, ma a differenza degli Stati Uniti risente maggiormente dell’influenza di altre scuole. Negli ultimi venti anni c’è stata una vera e propria invasione di fumetti provenienti dal Giappone, i cosiddetti manga. Entrando in qualsiasi fumetteria si può subito notare come sia facile trovare prodotti americani o giapponesi, mentre il resto si può ritenere un prodotto di nicchia. Ma questo solo dal punto di vista commerciale e non qualitativo.

 

I supereroi che vanno per la maggiore sono quelli che nel corso degli anni sono diventati delle vere e proprie icone. Superman e Spider-Man su tutti, e gli altri a seguire. Tutti possono leggere questi fumetti, che sono rivolti a un pubblico di tutte le età. Ovviamente dipende dal supereroe che si vuole seguire, c’è quello più indirizzato a un pubblico maturo e quello più adatto ai ragazzi. Le stesse case editrici nel corso degli anni hanno sviluppato linee editoriali con storie adatte a un target ben specifico. Quindi chiunque può trovare una lettura adatta alla sua età.
Se è ancora l’ora dei supereroi? Nel corso degli anni ci sono alti e bassi come è normale che sia. Ma il punto di forza dei supereroi è che non rimangono mai uguali a se stessi, bensì mutano e si adattano alle nuove tendenze e generazioni. In sostanza si potrebbe dire che evolvono per sopravvivere. È da oltre cinquant’anni che si verifica questo processo e continuerà a essere così anche nei prossimi anni.

 

Generalmente il fumetto rispecchia la società in cui è prodotto. Come si inseriscono i supereroi nella società contemporanea?

I supereroi si evolvono adattandosi alla società. Leggere Capitan America degli anni Quaranta sarà diverso rispetto a quello attuale. Al giorno d’oggi i supereroi sono figli del cosiddetta decostruzione degli anni Ottanta e la successiva revisione degli anni Novanta. In special modo per quanto riguarda i supergruppi di eroi c’è stato un cambiamento realizzato da autori come Alan Moore, Warren Ellis e Mark Millar. Gli autori che scrivono al giorno d’oggi non possono non fare i conti con quanto hanno realizzato gli autori appena citati. E così troviamo supereroi invischiati in questioni politiche che spesso rispecchiano la situazione del mondo reale, ed è il mondo reale stesso a entrare di prepotenza nelle storie. Questo accade in particolar modo nell’universo Marvel. Gli eroi di questo universo vivono nelle stesse città in cui viviamo noi, New York in special modo, e tutti gli eventi del nostro mondo si riflettono su quello dei supereroi modificando di conseguenza anche il loro universo. Spesso sono gli eventi tragici a lasciare il segno: la Seconda guerra mondiale, la guerra fredda, la guerra del Vietnam, la guerra del Golfo e la più recente in Afghanistan. Per non parlare dell’11 settembre: quell’evento tragico ha avuto ripercussioni anche nel mondo immaginario della Casa delle Idee.

 

Vediamo Spider-Man sui grattacieli di New York di fronte al disastro delle Torri Gemelle rase al suolo, impotente, nonostante i suoi poteri. La gente scappa per le strade e chiede “Dove eravate voi?”, riferendosi ai supereroi. Ma nessuno poteva prevedere un avvenimento simile. E così vediamo i supereroi e i loro nemici, tutti insieme, andare in aiuto della popolazione di New York. Perché davanti a un così terribile avvenimento non ci sono più distinzioni tra buoni e cattivi, “perché anche i peggiori tra noi, per quanto deformi, sono ancora umani. Hanno emozioni. E piangono la morte assurda di questi innocenti”. Sono al fianco dei vigili del fuoco, dei poliziotti, dei veri eroi che quel giorno hanno salvato vite anche senza i superpoteri.

 

Oltre alle guerre ci sono altri elementi che cambiano nel tempo. La tecnologia ad esempio, ma ancor di più gli usi e i costumi. Se negli anni Quaranta il tipico supereroe era bianco ed eterosessuale, nel corso degli anni molti tabù sono stati sdoganati seguendo ciò che stava accadendo nel mondo reale. Iniziarono a comparire personaggi di colore e anche i personaggi femminili ebbero maggior risalto. Al giorno d’oggi possiamo trovare matrimoni gay e supereroi di origine musulmana. Ma non sempre è così e di recente ha fatto scalpore la decisione della DC Comics di impedire il matrimonio gay di Batwoman.

 

Il fumetto non racconta necessariamente una storia inventata per l’occasione. A volte narra fatti di cronaca o avvenimenti storici, a volte è la trasposizione di un’opera letteraria. A volte sono gli stessi fumetti a essere trasformati in film. Qual è il significato di questi passaggi fra un genere e l’altro?

Un fumetto è un mezzo per raccontare una storia. Ci sono tanti modi per farlo, ad esempio attraverso i libri o il cinema oppure, come si faceva una volta, con la tradizione orale. Ognuno di noi è attratto da uno di questi mezzi, ma spesso le storie non conoscono confini. Ci riferiamo alle opere migliori, a quelle che meritano di essere raccontate in più modi possibili in modo tale da raggiungere più persone; e così un’opera viene “rivisitata” da un altro artista aggiungendo o togliendo qualcosa all’opera originale.

 

Negli ultimi tempi molti fumetti sono diventati film passando a un media che riesce a mantenere il loro forte impatto visivo. Grazie a questo si può far conoscere il mondo del fumetto anche a chi non ne ha mai letto uno. Allo stesso tempo, con alcune trasposizioni di opere letterarie in fumetti, si può avvicinare il pubblico interessato ai libri a quello delle nuvole parlanti e viceversa. Ritengo che qualsiasi mezzo che diffonda la cultura sia qualcosa di positivo.

 

I fumetti spesso sono visti come una lettura di svago e, soprattutto in passato, sono stati ritenuti diseducativi. Al giorno d’oggi vengono utilizzati anche a scopo didattico. Quali fumetti consiglieresti per una lettura scolastica?

Nel corso degli anni i fumetti sono stati etichettati in vario modo. Da letture solo per bambini, all’accusa di essere devianti e diseducativi. Ricordo bene i primi anni in cui arrivarono i manga in Italia: si pensava fossero fumetti per adulti, nel senso di fumetti pornografici. Mi correggo: solo chi non ne sapeva nulla faceva queste generalizzazioni. Purtroppo spesso si tende a dare giudizi non avendo la minima conoscenza dell’argomento che si sta affrontando. In realtà il fumetto, come qualsiasi mezzo culturale, può essere usato a scopo educativo. Vengono utilizzati i film, i libri, non c’è nessun motivo per il qualche anche un fumetto non possa essere usato allo stesso modo. Come esistono libri e film di qualità lo stesso vale per i fumetti, basta saper scegliere bene. In fin dei conti l’approccio visivo sfrutta uno dei canali sensoriali migliori per l’apprendimento.

 

Quali fumetti consigliare per una lettura scolastica? Di sicuro i graphic novel sarebbero il formato ideale. Sono fumetti le cui storie sono autoconclusive e in genere sono adatte a un pubblico adulto. Di conseguenza i temi trattati possono essere molto profondi e educativi e coprono una moltitudine di argomenti.

Di recente Michael Cavna, un giornalista del Washington Post, ha suggerito quelle che secondo lui potrebbero essere alcune opere a fumetti da leggere a scuola (THE TRIAL BALLOON: O teachers, after a banner year for graphic novels, don’t ban these books). Sono uscite tutte negli Stati Uniti nel 2013, ma purtroppo al momento poche di queste sono arrivate in Italia. Da segnalare però il lavoro di Joe Sacco, fumettista e giornalista, che ha realizzato The Great War. I reportage a fumetti di Sacco sono etichettabili con il nome di graphic journalism. L’autore nel corso degli anni ha raccontato spesso il dramma della guerra, riferendosi ad esempio ai conflitti in Palestina e nell’ex Jugoslavia.

 

Con The Great War ha compiuto qualcosa di nuovo: un’unica illustrazione in bianco e nero, lunga sette metri, senza testo e ripiegata a soffietto. In quest’opera è rappresentata la battaglia della Somme, un’unica illustrazione in cui si può vedere, senza parole, la tragedia della guerra. E poi c’è Art Spiegelman con Maus, ritenuto uno dei capolavori della nona arte e vincitore di uno special award del premio Pulitzer, un’opera incentrata sulla tragedia dell’Olocausto in cui i personaggi non sono rappresentati in forma umana, ma come animali antropomorfi.

 

Molti graphic novel oltrepassano il media fumetto traendo spunto da classici della narrativa,  rappresentando la vita di artisti famosi (come Giotto) o realizzando adattamenti di opere liriche come l’Aida e La Traviata: una mescolanza di immagini e parole che potrebbe avvicinare i ragazzi al mondo della letteratura e dell’arte.

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Elena Franchi

È storica dell’arte, giornalista e membro di commissioni dell’International Council of Museums (ICOM).
Candidata nel 2009 all’Emmy Award, sezione “Research”, per il documentario americano “The Rape of Europa” (2006), dal 2017 al 2019 ha partecipato al progetto europeo “Transfer of Cultural Objects in the Alpe Adria Region in the 20th Century”.
Fra le sue pubblicazioni: “I viaggi dell’Assunta. La protezione del patrimonio artistico veneziano durante i conflitti mondiali”, Pisa, 2010; “Arte in assetto di guerra. Protezione e distruzione del patrimonio artistico a Pisa durante la Seconda guerra mondiale”, Pisa, 2006; il manuale scolastico “Educazione civica per l’arte. Il patrimonio culturale come bene dell’umanità”, Loescher-D’Anna, Torino 2021.
Ambiti di ricerca principali: protezione del patrimonio culturale nei conflitti (dalle guerre mondiali alle aree di crisi contemporanee); tutela e educazione al patrimonio; storia della divulgazione e della didattica della storia dell’arte; musei della scuola.

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