Il progetto EFG 1914, partito nel 2012, ha digitalizzato e messo a disposizione online un’incredibile scelta di filmati relativi alla Grande Guerra conservati in archivi di Paesi diversi: Inghilterra, Grecia, Germania, Olanda, Francia, Belgio, Danimarca, Spagna, Romania, Ungheria, Estonia, Norvegia, Austria, Serbia, Repubblica Ceca e Italia. L’Italia è ben rappresentata da Cinecittà Luce, dal CNR di Pisa, dalla Cineteca del Friuli, dalla Fondazione Cineteca Italiana di Milano e dalla Fondazione Cineteca di Bologna.
Dal sito del progetto e da quello di Europeana è così possibile vedere notiziari di guerra, documentari, filmati di propaganda, ma anche fiction e film contro la guerra. Molto importante è la presenza di film muti, che difficilmente venivano conservati negli archivi cinematografici.
La ricerca avviene per parola chiave o per istituzione conservatrice. Fra i documentari della Cineteca di Bologna mi attira un titolo: Cara sposa ti scrivo per farti sapere…, del 1963. Una voce fuori campo legge alcuni brani di lettere scritte dai soldati al fronte alla famiglia lontana, mentre scorrono sullo schermo fotografie delle trincee e dei campi di battaglia. Un soldato italiano scrive alla moglie: “Abbiamo camminato per 23 giorni e i piedi mi si sono gonfiati. Adesso siamo in montagna, molto vicini al nemico. Di notte se c’è silenzio sentiamo le voci degli austriaci. La lingua è molto diversa dalla nostra, ma a sentirli sembra che pensino come noi alla casa, alla famiglia”.
La generazione dei miei nonni è passata attraverso le due guerre mondiali. Mi vengono in mente le cartoline che il mio nonno paterno scriveva alla mia nonna, rimasta in Toscana, quando erano fidanzati. In tutte si sente l’attesa e l’ansia di ricevere notizie. In una cartolina leggo: “Questa notte parto per il campo. Ho ricevuto, grazie, ma dammi del tu”. Altri tempi. Molte di queste cartoline ci sono arrivate con il francobollo strappato. Perché la nonna lo sapeva, i baci erano sotto il francobollo.