Il Convegno in programma a Bari (si veda la locandina per i dettagli) avrà, da un lato, il compito di presentare la Società e, dall’altro, quello di cominciare a fare ciò per cui la SsiDiF è nata: riflettere sulla didattica della filosofia e, in tal senso, filosofare – o, se si preferisce, metafilosofare.
Che ci sia oggi un organismo scientifico che lavora sul tema della didattica della filosofia è un segnale positivo: si tratta, idealmente, di un compito svolto dalla SFI e da quanti (singoli e istituzioni) sono coinvolti nella formazione iniziale o nell’aggiornamento di coloro che insegneranno o insegnano filosofia. Esiste infatti una specificità della questione circa l’insegnamento della filosofia che non è esaurita dal discorso pedagogico e che quindi merita trattazione specifica nell’ambito della stessa filosofia.
La stessa esistenza della SsiDiF attira attenzione sulla filosofia e al suo insegnamento: qualcosa che Marco Ferrari e il sottoscritto abbiamo auspicato qualche anno fa, incontrando molte adesioni e consensi, nel Manifesto per la filosofia. Creare uno spazio accademico ed esplicitamente dedicato al momento didattico della filosofia, capace di costituire un’intersezione tra metafilosofia, filosofia applicata e filosofia sperimentale è una sfida interessante. L’impatto della SsiDiF potrà essere notevole e positivo, nella misura in cui essa saprà coniugare la riflessione alta con una reale e fattiva attenzione alla concreta pratica didattica coi suoi problemi di fattibilità, applicabilità, opportunità, funzionalità, coerenza con le esigenze educative e formative in cui l’insegnamento della filosofia va inevitabilmente a realizzarsi. Se, inoltre, la Società sarà capace di intercettare, riflettere, valorizzare le migliori esperienze in campo, offrendo un supporto teorico che ampli gli orizzonti, ma che al contempo sappia anche valorizzare e sostenere ciò che di buono già esiste, potrà davvero rendere un buon servizio alla filosofia e alla società italiana nel suo insieme.