Romanae Disputationes 2024

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Con la due giorni finale (20 e 21 marzo scorsi) si è conclusa l’undicesima edizione delle Romanae Disputationes, edizione 2024. L’evento si è svolto al teatro “Duse” di Bologna. Il tema dell’edizione di quest’anno è stato “Quid est tempus?”, domanda immortalata nelle Confessioni di Agostino d’Ippona.

 

Lanciate il 29 settembre dalla relazione del prof. Adriano Fabris, Ordinario di Filosofia morale presso l’Università di Pisa, le Romanae hanno visto la partecipazione di quasi mille studenti al Concorso, accompagnati da circa 120 docenti di 71 scuole da tutta Italia. Nei mesi, gli studenti hanno potuto preparare le loro tesine, video e monologhi, guidati dai propri docenti, potendo contare anche su una ricca serie di contributi, pubblicati sul sito del Concorso (qui il link), di docenti universitari italiani come Andrea Bellantone, Carla Canullo, Riccardo Chiaradonna, Mauro Dorato, Costantino Esposito, Carlo Gentili, Paola Muller, Paolo Ponzio, Giuliano Torrengo su temi che vanno da “Il tempo da Galileo a Kant” fino a “Il tempo in Heidegger”, passando, naturalmente, per “I viaggi nel tempo”.

La conduzione della due giorni è stata curata, come di consueto, dal prof. Marco Ferrari, ideatore e Direttore del Concorso. I lavori sono stati aperti dal saluto di Daniele Ara, assessore alla scuola del Comune di Bologna che ha portato anche i saluti del Sindaco e del Consiglio comunale. Il ministro dell’istruzione e del merito, prof. Giuseppe Valditara, impossibilitato a partecipare alla due giorni finale, ha mandato i suoi saluti.

 

Ferrari e Di Martino.

Da un punto di vista filosofico, l’apertura della due giorni è stata affidata al prof. Carmine Di Martino dell’Università degli Studi di Milano, che ha svolto una relazione su Tempo ed esistenza. La lezione si è articolata in tra passaggi chiave, intitolati dal professore, rispettivamente “Che cosa ne è oggi del tempo?”, “Una vecchia idea di Aristotele”, “Siamo noi il tempo?”. Egli ha così sviluppato la propria riflessione in riferimento alla fisica contemporanea, alla tradizione aristotelica messa in contrasto con la fisica newtoniana, e ha poi concluso adottando la prospettiva propria della lezione fenomenologico-esistenzialista. La lezione, impegnativa ma ricca di riflessioni di notevole spessore storico e teoretico, ha destato molte domande tra gli studenti: ne è nato un dialogo vivace. Nella seconda parte del pomeriggio, si sono svolti i monologhi degli studenti che erano stati valutati come migliori.

 

Ferrari e Mastroianni.

Bruno Mastroianni, giornalista e saggista, ha svolto, a conclusione del pomeriggio, una breve ed efficace relazione sul tema Il tempo è il messaggio. Egli ha tenuto conto dei principali contenuti emersi nei monologhi appena esposti, valorizzandoli e fondendo così brillantemente quanto aveva preparato con una parte di improvvisazione. Mastroianni ha presentato alcuni aspetti delle nuove tecnologie che hanno a che fare col tempo, con la rapidità, con l’incalzare. Il senso comune, ha notato Mastroianni, dice che è la tecnologia a mettere fretta, che accelera i ritmi della nostra vita, ma al contrario, ha poi osservato, il digitale consente semmai il privilegio di prendersi tempo: prima di inviare un messaggio, per esempio, possiamo rileggere, riflettere, nessuno ci forza a premere “invio”. E ancora, mentre fino a pochi anni fa la televisione presentava contenuti non differibili, oggi possiamo mettere in stop e riprendere con comodo in seguito. Il digitale, insomma, ci dà il privilegio di riflettere, di prenderci tempo: sta a noi vivere il tempo del digitale con consapevolezza, così da governarlo e non esserne governati.

 

L’omaggio a Dalla.

Sempre nella bella cornice del Teatro Duse, la serata si è svolta come un tributo a Lucio Dalla, promosso da Incontri Esistenziali, in un evento intitolato Si muove la città. Storie e canzoni di Lucio Dalla, con Matteo Scelsa, il quale ha introdotto, spiegato e cantato alcuni dei classici del repertorio del grande cantautore scomparso.

 

La seconda giornata.

Il giorno seguente si sono svolte le finali degli Age contra, momento che seguiva le semifinali svoltesi in precedenza, online. Gli junior si sono misurati sul tema Il tempo ha un procedere lineare vsun procedere ciclico, con la sfida tra una squadra del Liceo “Properzio” di Assisi (PG) e una squadra dell’“IIS Leonardo Da Vinci” di Civitanova Marche (MC). I senior, invece, hanno discusso il topico Il tempo è una costruzione soggettiva vs. una realtà fisica oggettiva. In questo caso, la disputa si è svolta tra Liceo “Roiti” di Ferrara (FE) e il Liceo “Corso” di Correggio (RE). Entrambe le dispute sono state combattute e di qualità, ma anche quest’anno si è apprezzata la maggiore maturità mostrata nella disputa senior.

Alla fine della seconda disputa è comparso sul palco, di sorpresa, così da creare uno scompiglio organizzato, il mago Casanova di Striscia la notizia. Con la sua simpatia e con la collaborazione dei disputanti, che lo hanno assistito, il mago ha fatto il suo numero: ha fatto sparire la pagina di un libro scelto da una studentessa, casualmente, tra molti altri libri. L’intento di Casanova era di dimostrare, agganciandosi al tema delle Romanae, che il tempo che sembrava essere stato non era in realtà mai avvenuto, perché nel libro la pagina non era presente, come ha constatato piena di stupore la ragazza. Quella pagina infatti era stata, precedentemente, riposta dal mago in una busta chiusa, consegnata fin dall’inizio dello spettacolo nelle mani di un’altra disputante-assistente. Con lo sconcerto di tutti e soprattutto dei ragazzi coinvolti, il numero si è chiuso con un caldo e divertito saluto corale di tutto il teatro a Striscia.

Il prof. Marco Ferrari, prima della proclamazione dei vincitori e delle premiazioni finali (pubblicate a questo link), ha offerto agli studenti una densa sintesi dei lavori, che ha valorizzato i molti passaggi salienti di tutta l’attività svolta. Il tempo, ha suggerito conclusivamente Ferrari come ipotesi su cui riflettere, va inteso come esercizio dell’anima a desiderare, così che nell’istante esso è il punto di connessione, il nesso, tra il presente e l’eterno, «per cui il gusto della vita incomincia a palpitare di una nota inconfondibile, la nota del permanente».

Riguardo alla prossima edizione, chiudendo le attività di quest’anno, Ferrari ne ha annunciato il tema: “Valore: genesi, natura ed esperienza”.

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Gian Paolo Terravecchia

Cultore della materia in filosofia morale all’Università di Padova, si occupa principalmente di filosofia sociale, filosofia morale, teoria della normatività, fenomenologia e filosofia analitica. È coautore di manuali di filosofia per Loescher editore. Di recente ha pubblicato: “Tesine e percorsi. Metodi e scorciatoie per la scrittura saggistica”, scritto con Enrico Furlan.

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