3.0

Tempo di lettura stimato: 2 minuti

Me lo aspettavo, ma non abbastanza. Mi avevano avvisato che sarebbe successo; che ormai ti frugano nella posta, ti perlustrano la cronologia… osservano dove ti muovi, cosa cerchi, come lavori… ti controllano gli auguri e i salamelecchi. E capiscono. E ti mandano pubblicità mirata!

Mi è successo e me lo aspettavo, ma lo stesso mi ha fatto effetto.
Dieci giorni dopo la nascita del mio ultimo figlio mi cominciano ad arrivare pubblicità di cose per bambini: giochi, pannolini, cazzate varie…
Io guardo estatico le figure e i cataloghi, tentando di ricordare un momento in cui abbia cercato sulla rete un negozio reale o virtuale di queste cose… mai.
È il 3.0, mi hanno spiegato. È il web semantico. Capiscono quali sono i tuoi bisogni prima che tu arrivi a formularli. Ti anticipano.
E ti portano la mercanzia a casa.

Non me ne parlare, mi dice un collega.
Non me ne parlare!
Ho una cagnolina da un anno. E non le è ancora arrivato il primo calore. Ne ho parlato con gli amici, padroni di cani e compagni di passeggiata.
Strano.
Strano.
Dopo un anno.
Strano.
E allora mi sono preoccupato e, per saperne di più, ho cercato in internet “cagne in calore”.
Non ti dico da allora cosa non mi arriva nella posta!

Web semantico. 3.0. Bisogni mirati. Marketing spinto.
Troppo spinto, mi sembra. E divento paranoico.

Ho un account su Vimeo. Lo uso per lavoro. Scrivo ai collaboratori di usarlo, anche se non so quanto spazio mi rimane. Dico che forse devo ampliarlo, ma chissà quanto mi costa.
“Plin!”: una mail mi avvisa che ora posso entrare nell’élite di Vimeo, e avere a disposizione uno spazio spropositato, gratis!

Raccolgo le foto del piccolo. Cerco di metterle in ordine. Metto i nomi ai volti. Mi devo decidere a stamparne alcune e conservarle in un album. Lo dico? Lo scrivo? Lo penso soltanto?
“Plin!”: una mail mi offre un servizio di stampa e raccolta del mio album fotografico…

Queste cose mi turbano. Ogni tanto, mentre scrivo, mi sorprendo distratto, pensieroso, un po’ inquieto…
Oggi ho alzato la testa e ho detto: “Credo di essere stressato! Avrei bisogno di distrarmi!”.
“Plin!”: Expedia: un viaggio rilassante!

Sobbalzo. Mi agito.
Il bimbo intanto piange, di là in camera.
Chiedo: “Come si fa a farlo smettere?”.
“Plin!”.
Accidenti.
Spengo il computer!

Condividi:

Contatti

Loescher Editore
Via Vittorio Amedeo II, 18 – 10121 Torino

laricerca@loescher.it
info.laricerca@loescher.it