Mai come ora è necessario fermarsi a fare una riflessione personale sulle capacità di movimento della redazione. É questo infatti il momento dell’anno in cui in redazione non si parla altro che di treni.
È l’occhio che guarda a costruire la visione: nell’immagine osservata, si trovano le tracce dell’osservatore. Basterebbe questo a fare di ogni foto, anche la più astratta, una fonte di storie.